PLUS - Una commedia da leggere: il Querolus

DAL TARDOANTICO AL MEDIOEVO in breve tutto viene colorato e filtrato dalle sue emozioni, dal rimpianto per l abbandono della città di Roma, dalla nostalgia per la grandiosità e per la bellezza dei tempi passati. Il De reditu suo dunque è un diario di emozioni e sensazioni, prima ancora che una vera descrizione di viaggio. Inoltre, non mancano accenti quasi epici, presenti, per esempio, dove la componente encomiastica è più forte o delle sezioni del testo nelle quali il poeta enfatizza la necessità del ritorno in patria (elemento che caratterizza i nòstoi, ossi i racconti del ritorno in patria degli eroi che avevano preso parte alla guerra di Troia) e parallelamente il dolore per la lontananza da Roma. Questa lontananza si concretizza in una sorta di esilio imposto dalla necessità del rientro in Gallia: il viaggio di Rutilio diventa così contemporaneamente un viaggio di ritorno in patria (quella natìa, cioè la Gallia) e un viaggio di esilio dalla patria ideale e politica (Roma), nonché un viaggio tutto interiore dove alla contemplazione sconsolata delle rovine e della devastazione del territorio italiano corrisponde un rifugio nostalgico nel ricordo dello splendore e della grandezza del passato. Elementi questi ultimi particolarmente concentrati nei versi relativi al lungo elogio di Roma (vv. 48-164 del primo libro). La varietà dei toni della I riferimenti letterari La poesia di Rutilio condivide sia i tratti caratteristici della letteratura poesia di Rutilio fa di cerchia, perché il resoconto dell itinerario è intervallato da incontri con amici e sodali sì che all interno del aristocratici (dei quali il poeta intesse elogi), sia i toni e motivi della produzione letteraria poema compaiano impegnata politicamente, alla maniera di Claudiano. Rutilio individua infatti come cause digressioni etnografiche o eziologiche, dell indebolimento di Roma e dell impero la presenza dei cristiani e quella dei barbari e considerazioni morali, di uomini politici e generali di origine barbara come Stilicone, verso il quale egli scaglia invettive ed encomi. In un invettiva contenuta nel secondo libro ai versi 41-60. In toni altrettanto vigorosi Rutilio questo l autore risente di svariati modelli sia condanna la scelta dei monaci che hanno deciso di sottrarsi agli impegni politici e civili che classici, come Virgilio caratterizzano i doveri di un cittadino romano. La componente encomiastica e la vocazioe Ovidio, sia a lui più ne politica di alcuni passi del De reditu suo si rintracciano anche nei versi dedicati a Flavio vicini, come Claudiano e Ausonio. Costanzo (riportati in uno dei frammenti rinvenuti), un generale (al servizio di Onorio), che prima combatte i Goti e libera la Gallia e in un secondo momento diventa imperatore. Rutilio traccia un elogio del generale che fa da contrappunto, come eroe positivo, al ritratto negativo del vandalo Stilicone. Se toni e stile sono vicini a poeti come Claudiano, Ausonio (in riferimento in particolare alla Mosella) e Paolino di Nola (il carme 17, propemptikòn* a Niceta, può costituire un esempio presente a Rutilio), l autore privilegiato, oltre a Virgilio, è senza dubbio Ovidio, guardando nello specifico alle opere dell esilio. Una commedia da leggere: il Querolus Alla prima metà del V secolo appartiene anche il Querolus sive Aulularia ( Il piagnone ovvero la commedia della pentola ): un testo che durante il Medioevo fu attribuito a Plauto, ma che secondo la critica è da considerare produzione di area gallica forse non lontana dalle cerchie aristocratiche dotte e in vista politicamente. Un elemento a favore è il nome del destinatario dell opera: Rutilius (vir) illustris che alcuni studiosi hanno identificato in Rutilio Namaziano (ma non ci sono certezze). Rispetto alle commedie di Plauto, questo testo non ha 800 una destinazione teatrale, è pensato come una lettura per occasioni conviviali ed è composto in prosa ritmica (il cosiddetto sermo poeticus). La trama è molto semplice e in linea con i precedenti plautini: Querolus è il giovane protagonista che riceve in eredità dall avaro padre un tesoro. Questo è nascosto in un urna funeraria che dopo mille peripezie il ragazzo riesce a ottenere grazie anche all aiuto di un mago approfittatore, al quale è costretto (per volontà dei giudici) a lasciare una parte consistente delle ricchezze.

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale