LA POESIA

Appendice La letteratura tra V e VIII secolo: l alba del Medioevo in breve da lussuria, denaro, avarizia, iniquità (libri IV-VIII). I barbari nella loro primitiva esistenza appaiono così come uno strumento di Dio nella storia della salvezza dell umanità corrotta (i Vandali, per esempio, con il loro dominio hanno posto un freno al malcostume dei cristiani e al loro lassismo). La vera causa della fine di Roma e dell impero sono la decadenza e l infiacchimento morale che impedisce ai cristiani, persi nel lusso e nell ozio, persino di combattere militarmente, affidandosi a mercenari barbari. LA POESIA La poesia del V secolo presenta una delle ultime grandi voci pagane dell antichità: Rutilio Namaziano, profili autoriali come Sidonio Apollinare, autore anche di carmi encomiastici (panegirici*) e di poesie di tono più dimesso, e anche una fioritura di componimenti a soggetto biblico. PLUS La poesia cristiana: la poesia biblica Rutilio Namaziano L ultimo poeta pagano Una delle voci di rilievo che dà corpo al rimpianto della grandezza del passato è quella di Rutilio Namaziano, considerato dalla maggior parte della critica come l ultimo poeta pagano. Le vicende biografiche di questo autore sono per noi in gran parte ignote: probabilmente nato in Gallia, raggiunge nel 413-414 d.C. gli onori della carica di praefectus della città di Roma e perciò vive in prima persona il dramma del sacco della città perpetrato da Alarico e, più in generale, si trova a fronteggiare la difficile situazione politica che ne consegue. Le motivazioni del ritorno in Gallia non sono chiare, ma secondo le varie proposte della critica il viaggio è da collocare cronologicamente negli anni tra 415417 d.C. L unico accenno a ciò è al verso 20 del primo libro: indigenamque suum Gallica rura vocant («mi richiamano i campi di Gallia, dove nacqui , trad. A. Fo). L affermazione è stata interpretata in vari modi, ma si ritiene, generalmente, che il poeta si riferisca alla situazione politica incerta in Gallia causata dalla presenza incombente dei Visigoti durante il primo stanziamento al di là delle Alpi. Rutilio Namaziano, Il De reditu suo Il componimento in distici elegiaci comunemente denominato De reditu suo, seguendo la titolatura adoperata dall unico codice che lo trasmette, è un poemetto che descrive appunto il viaggio di ritorno intrapreso dall autore, per mare, da Roma alla terra natìa. L opera è mutila della parte iniziale ed è strutturata in due libri. Il secondo libro è trasmesso in maniera incompleta e ne restano circa 68 versi. Grazie a un frammento di un manoscritto scoperto nel 1973, sono emerse anche altre brevi porzioni di testo nelle quali si rintraccia il prosieguo della narrazione, con le tappe di viaggio ad Albenga e Genova, testimonianza del fatto che il testo originariamente doveva comprendere forse il resoconto del tragitto nella sua interezza, fino alle coste di Gallia. I versi superstiti del componimento narrano del percorso di navigazione dal porto di Ostia fino a Luni (vicino all attuale La Spezia). Seguendo le tappe nelle quali si articola la narrazione, si potrebbe associare il De reditu suo a una sorta di diario di viaggio, nel quale si mescolano appunti e sensazioni del poeta. Nonostante alcuni elementi in comune con testi come l Iter Siculum di Lucilio e l Iter Brundisinum (cioè Satire I, 5) di Orazio, nei quali autobiografia e resoconto del tragitto sono fusi insieme, il De reditu suo non si può ascrivere solo alla tipologia della letteratura odeporica (cioè di viaggio), né può essere considerato un testo descrittivo come il De ora maritima di Avieno (à p. 725). In esso si riconoscono infatti i toni dell elegia, perché Rutilio in ogni dato concreto, che si tratti di rovine delle città che visita, di monumenti, di paesaggi che scorge dal mare o per esempio di amici che incontra, non si limita mai alla semplice descrizione, ma Il De reditu suo è un nato in Gallia alla fine del IV secolo, ricopre prestigiose cariche politiche in Italia, dove vive prima del ritorno in patria, dettato da ragioni non del tutto note. VIDEO Rutilio Namaziano poemetto in distici elegiaci in 2 libri che racconta il viaggio dell autore da Ostia verso la Gallia. La narrazione assume talvolta toni epici o elegiaci e restituisce descrizioni filtrate dalle emozioni dell autore, il cui viaggio non è meramente fisico, ma anche interiore. 799

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale