Tua vivit imago - volume 3

DAL TARDOANTICO AL MEDIOEVO in breve Orosio, prete di origine Orosio Orosio è un prete di origine spagnola, verosimilmente originario della regione della spagnola vicino ad Galizia, rifugiatosi in Africa a seguito della persecuzione dei Vandali nella penisola iberica Agostino, oltre che nei primi anni del secolo. In contatto con Agostino su questioni relative all eresia dei priscildi opere di stampo dottrinale è autore lianisti e all origenismo (se ne ha riscontro nel Commonitorium de errore Priscillianistarum anche delle Historiae et Origenistarum), diventa presto suo discepolo e quindi suo sostenitore nel concilio di Geadversus paganos, un rusalemme contro Pelagio nel 415 d.C. A questo periodo risale la composizione del Liber compendio di storia apologeticus. Oltre allo stretto rapporto con Agostino, di lui si sa ben poco: l ultimo anno universale che coniuga finalità apologetica, documentato è il 417 d.C., nel quale termina la composizione delle Historiae adversus pagacatechetica ed educativa nos, il suo scritto di maggior rilevanza. Si tratta di un opera in sette libri nella quale come e che presenta gli eventi Orosio dichiara nel prologo su esortazione di Agostino egli si incarica di scrivere una storia come orientati dalla realizzazione del disegno universale fino all età contemporanea (cioè dalla creazione del mondo e di Adamo ed Eva provvidenziale. fino al 417 d.C.) con un fine apologetico ed educativo. La storia infatti è letta partendo dal presupposto che il cristianesimo ha cambiato in positivo e orientato tutti gli eventi. La presenza della Provvidenza nella storia ha fatto sì che, anche se l uomo non riesce a intravedere la volontà e la mano di Dio nei disastri del presente, tutto fosse preparato per la massima diffusione del messaggio evangelico. In quest ottica, nel disegno salvifico, la grandezza di Roma pagana, infranta dal sacco del 410 d.C., sancisce il trionfo della vera fede e la fine dell idolatria, collocandosi nella logica della salvezza e trovando una motivazione specifica nella storia cristiana. Se da un lato l opera di Orosio si configura come un compendio, nato dalla richiesta di Agostino di integrazione della sua trattazione nel De civitate Dei, dall altra l originalità dell impostazione orosiana rende l opera molto più di un testo storiografico, conferendole un ispirazione al contempo catechetica e apologetica. Orosio spiega con semplicità e attenzione gli eventi e le loro dinamiche, dimostrandone il fine provvidenzialistico. Il pubblico cui si rivolge non è solo quello dei credenti, ma soprattutto dei pagani che attribuivano ai cristiani la fine della grandezza di Roma. Salviano, nato a Colonia Salviano Una visione simile della storia è presente anche in Salviano di Marsiglia, il quale o a Treviri, è autore di imposta la propria opera con altri intenti e sviluppandola in un confronto tra il mondo opere di generi differenti romano e i barbari. Salviano nasce intorno al 390-400 d.C., a Colonia o Treviri, e muore a fra cui spicca il De gubernatione Dei, Marsiglia, dove trascorre la maggior parte della sua vita. La scomparsa è da collocare approsin 8 libri, di stampo simativamente dopo il 476 d.C. perché in quest anno egli risulta ancora in vita. storiografico: Salviano Le opere a lui attribuibili sono: tre libri sulla verginità, quattro libri sull avarizia, il De gubersviluppa la narrazione natione Dei, un commento all ultima sezione dell Ecclesiaste, un libro di lettere, un libro sulla storica tramite il confronto fra Romani creazione del mondo e dell uomo, numerose omelie. Di questi testi ci sono pervenuti solo e barbari e muove dal nove lettere, lo scritto contro l avarizia (denominato Ad Ecclesiam) e il De gubernatione Dei. presupposto per cui gli Quest ultimo testo (composto intorno al 450 d.C.) è articolato in otto libri e preceduto eventi sono da sempre governati dal giudizio da un epistola di dedica rivolta al vescovo Salonio, nella quale Salviano esprime l intenziodi Dio. PLUS Altre storie : cronache, biografie, storie romanzate, agiografie 798 ne di perseguire la verità senza allettamenti retorici o finzioni. Il presupposto di fondo sul quale si basa tutta la dimostrazione del testo è che il giudizio di Dio è presente e opera nella realtà e attualità storica e la Provvidenza presiede a tutti i tempi fin dalla creazione. Vengono così confutate le opinioni di filosofi e storici pagani che ritengono che Dio non si preoccupi delle sorti dell uomo e del mondo (libri I e II). A partire dal libro III Salviano passa quindi a esaminare il presente, soffermandosi sui costumi di vita dei barbari che, per quanto lontani da Dio e dall insegnamento del Vangelo, conducono la propria esistenza con maggiore moralità rispetto ai cattivi cristiani. Dopo aver messo in evidenza difetti, peccati e squallore della vita dei Romani cristiani rispetto a quanto predicato nel Vangelo e la condotta di vita che si converrebbe, l autore passa al confronto (che occupa di fatto la gran parte dell opera) con la vita dei barbari, contrapposta all immoralità di chi, pur educato alla fede, rifiuta il distacco

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Età imperiale