LA PROSA

Appendice La letteratura tra V e VIII secolo: l alba del Medioevo Boezio insegna agli studenti, da un manoscritto del De consolatione philosophiae, 1385. „ Rutilio Namaziano LA PROSA in breve Nel V secolo la prosa è rappresentata in particolare da una produzione di carattere erudito e antiquario e dalla storiografia cristiana. La produzione erudita: Marziano Capella Il De nuptiis Mercurii et Philologiae Uno studioso e letterato proveniente dal contesto vandalico è Minneio Felice Marziano Capella, del quale sappiamo che esercitò l avvocatura a Cartagine. Egli è autore di un trattato enciclopedico e allegorico in nove libri, il De nuptiis Mercurii et Philologiae: si tratta di una fabella narrata al figlio sotto forma di satira menippea, con alternanza quindi di parti in prosa e parti in poesia; i metri utilizzati sono esametri, distici elegiaci, metri giambici e trocaici. La narrazione è strutturata con una cornice mitologica in cui Mercurio ottiene la mano di Filologia alla fine ammessa nel palazzo di Giove. I regali delle nozze sono sette ancelle, le sette arti liberali (Grammatica, Dialettica, Retorica, Geometria, Aritmetica, Astronomia, Musica), e l impostazione enciclopedica è funzionale all introduzione dell insegnamento delle arti considerate come propedeutiche per la formazione dell uomo. Il trattato di Marziano si configura come una summa erudita della cultura antica, strutturata secondo un impostazione enciclopedica e allegorica destinata ad avere grande fortuna in età medievale, quando prenderà corpo la suddivisione delle arti liberali in trivio e quadrivio. Marziano Capella, di origine africana, compone il De nuptiis Mercurii et Philologiae, trattato in 9 libri, misto di prosa e poesia in metri vari, che presenta una sintesi erudita della cultura antica dal taglio allegorico ed enciclopedico. PLUS Il contesto vandalico: poesia e prosa La storiografia cristiana Al mito di Roma eterna che aveva segnato la storia letteraria a partire da Virgilio la visione cristiana e il messaggio salvifico di Cristo conferiscono una forza nuova. L eternità di Roma viene percepita come ancora possibile in una prospettiva di pacificazione e integrazione dell alterità costituita dai barbari. Il presente disastroso viene interpretato in chiave messianica, prefigurando una convivenza pacifica tra Romani e barbari e la nascita di una nuova civiltà. Soprattutto in ottica cristiana, la rovina del presente trova giustificazione nell intervento provvidenziale di Dio. Così, dopo il sacco di Roma del 410 d.C., oltre alla precaria situazione politica, una nuova fioritura del paganesimo impone agli scrittori cristiani una riflessione che si allarga all indagine delle dinamiche degli eventi. 797

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale