Tua vivit imago - volume 3

L autore Agostino 15 20 25 30 Iactabam voces miserabiles: «Quamd u, quamd u: cras et cras ? Quare non modo? Quare non hac hora finis turpitudinis meae? . 29. Dicebam haec et flebam amarissima contritione cordis mei. Et ecce audio vocem de vicina domo cum cantu dicentis et crebro repetentis quasi pueri an puellae, nescio: «Tolle lege, tolle lege . Statimque mutato vultu intentissimus cogitare coepi, utrumnam sole rent pueri in aliquo genere ludendi cantitare tale aliquid, nec occurrebat omn no audisse me uspiam, repressoque impetu lacrimarum surrexi nihil aliud interpre tans divin tus mihi iuberi, nisi ut aperirem codicem et legerem quod primum caput invenissem. Audieram enim de Antonio, quod ex evangelica lectione, cui forte supervenerat, admon tus fuerit, tamquam sibi diceretur quod legebatur: Vade, vende omnia, quae habes, da pauperibus et habebis thesaurum in caelis; et veni, seque re me, et tali oraculo confestim ad te esse conversum. Itaque conc tus redii in eum locum, ubi sedebat Alypius; ibi enim posueram codicem Apostoli, cum inde surrexeram. Arripui, aperui et legi in silentio capitulum, quo primum coniecti sunt oculi mei: Non in comessationibus et ebrietatibus, non in cubilibus et impudicitiis, non in contentione et aemulatione, sed indu te Dominum Iesum Christum et carnis providentiam ne feceritis in concupiscentiis. Nec ultra volui legere nec opus erat. Statim quippe cum fine huiusce sententiae quasi luce securitatis infusa cordi meo omnes dubitationis tenebrae diffugerunt. Iactabam: il verbo iacto è un frequentativo di iacio. cras et cras: espressione usata anche altrove da Agostino, per indicare la tendenza a rimandare sempre tutto a domani ; l espressione ha carattere onomatopeico, perché imita il verso della cornacchia. Quare... turpitudinis meae: frase nominale, priva di verbo (lett. perché non in quest ora la fine della mia turpitudine? ). 29. Dicebam... diffugerunt Dicebam flebam: i due verbi all imperfetto sottolineano la continuità e l intensità dello stato di prostrazione dell autore. contritione: il termine contritio è proprio della lingua cristiana. Et ecce: anche questa espressione, di stampo biblico, è tipica del latino cristiano. de vicina domo: nel latino tardo la preposizione de sostituisce spesso ex per indicare moto a luogo, origine, provenienza. cum cantu... puellae: «(una voce), come di fanciullo o fanciulla, non so, che diceva cantando e ripetendo più volte (trad. C. Carena). pueri an puellae: secondo Courcelle il puer rappresenterebbe la continentia, ma altri (tra cui Luigi Franco Pizzolato) ritengono che il racconto sia autobiografico e non allegorico. Tolle lege: prendi e leggi . mutato vultu: ablativo assoluto. utrumnam... pueri: proposizione interrogativa indiretta dubitativa, introdotta dalla forma rafforzata di utrum ( se mai i fanciulli fossero soliti ). cantitare: canticchiare (frequentativo di canto, a sua volta frequentativo di cano). occurrebat: bisogna sottintendere menti. uspiam: avverbio ( in qualche luogo ). repressoque impetu: ablativo assoluto ( frenato l assalto , metafora). surrexi: perfetto indicativo di surgo. divin tus: avverbio ( per volontà divina ). nihil aliud nisi: nient altro se non . ut aperirem legerem: si tratta di due completive dipendenti da iuberi ( di aprire... e di leggere ). quod invenissem: il primo versetto che vi avrei trovato ; la proposizione relativa ha valore eventuale e per questo ha il congiuntivo. Antonio: si tratta di Sant Antonio abate, anacoreta, vissuto fra il III e il IV secolo d.C., di cui Agostino aveva sentito parlare da Ponticiano, un cristiano originario dell Africa che era stato a trovare lui e Alipio. quod: introduce una dichiarativa con il congiuntivo (admon tus fuerit). ex evangelica lectione: da una lettura del Vangelo . Secondo la vita del Santo, composta da Atanasio di Alessandria (IV secolo d.C.), Antonio era entrato in una chiesa proprio mentre veniva letto questo passo del Vangelo. tamquam diceretur: proposizione comparativa ipotetica. Vade seque re me: «Va , vendi tutte le cose che hai, dàlle ai poveri e avrai un tesoro nei cieli, e vieni, seguimi (trad. C. Carena); è un passo del Vangelo di Matteo (19, 21), in cui Gesù esorta il giovane ric- co a cambiare vita. tali conversum: la proposizione, coordinata con la precedente dichiarativa, è un infinitiva dipendente sempre da audieram. conc tus: participio perfetto del verbo concieo. posueram: alzandosi per allontanarsi, Agostino aveva lasciato il libro delle Lettere di San Paolo (codicem Apostoli) dove era rimasto a sedere Alipio. Arripui: il verbo (arripio, da ad e rapio) esprime la prontezza con cui Agostino prende il libro. in silentio: la precisazione non è banale, perché di regola nell antichità si leggeva ad alta voce anche quando si era da soli. coniecti sunt... mei: gli occhi di Agostino cadono sul capoverso riportato. Non in comessationibus concupiscentiis: si tratta della Lettera ai Romani (13, 13-14): «non in mezzo a gozzoviglie e ubriachezze, non fra impurità e licenze, non in contese e gelosie. Rivestitevi invece del Signore Gesù Cristo e non seguite la carne nei suoi desideri (trad. CEI). Nec ultra... legere: né volli leggere oltre . La conversione si è ormai compiuta e Agostino non ha bisogno (nec opus erat) di leggere di più. quippe: avverbio ( infatti ). cum fine... sententiae: con la fine di questa frase . quasi luce cordi meo: come se una luce di certezza fosse stata infusa nel mio cuore (ablativo assoluto). tenebrae: le tenebre del dubbio sono state dissolte dalla nuova luce. 781

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale