T6 LAT - La conversione

DAL TARDOANTICO AL MEDIOEVO T6 La conversione tratto da Confessiones VIII, 12, 28-29 latino Nel periodo del soggiorno milanese matura finalmente la conversione di Agostino, favorita dalla visita, nell estate del 386, del funzionario imperiale Ponticiano, che fra le altre cose gli racconta la vita e la conversione di Antonio, monaco eremita in Egitto. 12.28. Ubi vero a fundo arcano alta consideratio traxit et congessit totam miseriam ! repetita iuvant à p. 783 5 10 meam in conspectu cordis mei, oborta est procella ingens ferens ingentem imbrem lacrimarum. Et ut totum effunde rem cum vocibus suis, surrexi ab Alypio (solitudo mihi ad negotium flendi aptior suggerebatur) et secessi remotius, quam ut posset mihi onerosa esse etiam eius praesentia. Sic tunc eram, et ille sensit; nescio quid enim, puto, dixeram, in quo apparebat sonus vocis meae iam fletu gravidus, et sic surrexeram. Mansit ergo ille ubi sedebamus nimie stupens. Ego sub quadam fici arbore stravi me nescio quomo do et dimisi habenas lacrimis, et proruperunt flumina oculorum meorum, acceptabile sacrificium tuum, et non quidem his verbis, sed in hac sententia multa dixi tibi: Et tu, Domine, usquequo? Usquequo, Domine, irasce ris in finem? Ne memor fueris iniquitatum nostrarum antiquarum. Sentiebam enim eis me tene ri. 12.28 Ubi vero... turpitudinis meae? a fundo arcano: complemento di moto da luogo figurato ( dal fondo segreto ). alta consideratio: è il soggetto della proposizione. Si tratta di una profonda meditazione che parte dall intimo dell animo del filosofo. congessit: perfetto indicativo del verbo conge ro, che significa ammassare . in conspectu... mei: di fronte al mio cuore . oborta est: perfetto indicativo dal verbo deponente oborior, che ha come soggetto procella. ferens: participio congiunto con procella. procella imbrem: i termini sono disposti in chiasmo*, con la ripetizione in poliptoto* dell aggettivo ingens, che sottolinea la forza e l intensità dei sentimenti. Alcuni critici hanno voluto riconoscere in questo passo l usanza della preghiera cristiana antica ad alta voce, cui poteva accompagnarsi il pianto. ut totum effunde rem: proposizione finale. totum: è riferito al precedente imbrem (r. 2). cum vocibus suis: sono i singhiozzi che accompagnano il pianto. surrexi: perfetto indicativo del verbo surgo, che indica l atto di alzarsi; qui però va inteso come alzarsi per allontanarsi . Alypio: amico e discepolo di Agostino, si convertì e ricevette il battesimo insieme al futuro vescovo di Ippona e divenne a sua volta titolare della diocesi di Tagaste. ad negotium flendi: lett. all attività del piangere ; flendi è gerundio del verbo fleo. secessi: perfetto del 780 verbo sece do, che significa allontanarsi . remotius: comparativo dell avverbio remote. quam: introduce il secondo termine di paragone espresso dalla completiva ut posset praesentia. eius: di Alipio. ille sensit: ille è Alipio. sensit: il verbo lascia intendere quanto fosse forte l affiatamento e l affetto fra i due amici. nescio quid dixeram: Alipio intuisce lo stato d animo dell amico da qualcosa che aveva detto con la voce già rotta dal pianto. Agostino è molto preciso nell indicare quando c è approssimazione nel suo ricordo (nescio quid: non so che ). in quo: il pronome relativo è riferito al quid precedente. sonus vocis meae: il suono della mia voce . fletu: ablativo di abbondanza dipendente da gravidus. surrexeram: piuccheperfetto indicativo di surgo. Mansit: perfetto del verbo maneo. Alipio, rispettando la volontà di isolamento di Agostino, rimane seduto dove si trova. stupens: participio congiunto con il soggetto ille. Alcuni studiosi, in particolare il francese Pierre Courcelle (1912-1980), hanno dubitato della veridicità del racconto, mettendo in evidenza gli elementi simbolici e i fitti riferimenti letterari e biblici presenti nel testo; ma è possibile che nell ambito di un evento reale siano stati inseriti dei simboli tesi ad attribuire un particolare significato a quanto narrato. sub quadam... arbore: sotto un albero di fico . Sempre Courcelle ha proposto di vedere in questa immagine non un particolare realistico, bensì un riferimento al fico di Natanaele, citato nel Vangelo di Giovanni (1, 48), e ha sottolineato come il percorso spirituale dell autore si snodi fra due alberi, quello di pere (à T4) e il fico; non si può escludere, tuttavia, che l episodio sia davvero autobiografico. stravi: perfetto indicativo del verbo sterno. nescio quomo do: non so come . L autore vuole probabilmente sottolineare come ogni suo atto sia involontario perché compiuto sotto la guida della grazia divina. habenas: al plurale habenae sono le redini , quindi dimittere habenas equivale a dare libero sfogo . flumina... meorum: Agostino vuole sottolineare con questa metafora* l abbondanza e l intensità del pianto. acceptabile... tuum: il pianto copioso di Agostino è un sacrificio gradito a Dio. L aggettivo acceptabilis è proprio del latino cristiano. non sententia: non proprio con queste parole, ma con questo significato . Et tu, Domine antiquarum: «E tu, Signore, fino a quando? Fino a quando, Signore, sarai irritato fino alla fine? Dimentica le nostre passate iniquità (trad. C. Carena); le parole di Agostino sono citazioni dei Salmi, 6, 4: sed tu, Domine, usquequo?; e 79 (78), 5: Usquequo, Domine? Irasce ris in finem?; 8: Ne memineris iniquitatum patrum nostrorum. eis: sono gli antichi peccati. tene ri: infinito passivo di teneo.

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale