VERBUM DE VERBO - Conversio

DAL TARDOANTICO AL MEDIOEVO verbum de verbo / Conversio / Il termine conversio deriva dal verbo convertere, composto intensivo e perfettivo del verbo vertere, che significa voltare e, in forma riflessiva (se vertere) o mediale (verti), voltarsi . L immagine è già presente nella radice semitica shub, che esprime nell Antico Testamento l atto di voltarsi verso Dio, da cui il peccatore si è allontanato. Il greco del Nuovo Testamento ricorre nello stesso senso alla parola metànoia, che ha il primo significato di sconvolgimento interiore . L atto della conversione è considerato essenziale per abbracciare la fede cristiana, come sottolinea per esempio san Pietro negli Atti degli Apostoli (3, 19): Paenitemini igitur et convertimini, ut deleantur vestra peccata, Ravvedetevi dunque e convertitevi, perché i vostri peccati siano cancellati . INTRECCI LETTERATURA Analisi del testo La conversione della volontà Questi capitoli, con i quali si conclude l ottavo libro delle Confessiones, segnano il culmine dell intera opera, descrivendo il momento, come è stato scritto da Pierre Courcelle, della «conversione della volontà , dopo quella «dell intelletto proposta nel libro precedente. Nel libro VII, infatti, Agostino aveva già dato come acquisite le certezze fondamentali della fede cristiana, ma alla pienezza della conversione si opponeva l incapacità della volontà di adeguare i comportamenti alla dottrina. Da ciò il disagio dell intelletto posto di fronte ad abitudini ormai consolidate, alla vanità derivante dall esercizio della professione di retore e a quella concupiscentia carnis di cui spesso Agostino si era macchiato. Realtà autobiografica e costruzione simbolica La critica ha a lungo dibattuto sulla veridicità del racconto, che secondo alcune interpretazioni sarebbe una costruzione letteraria a posteriori, dal valore sostanzialmente simbolico. Tuttavia non c è un motivo concreto per dubitare che qui l autore non racconti un esperienza reale, preparata da un lungo periodo di travaglio e di dubbio: «un opera come le Confes- Petrarca e Agostino siones, per sua natura, tende inevitabilmente a rielaborare e a teologizzare le esperienze: correttezza metodologica vuole che il testo non sia visto sempre come una pura descrizione diaristica; ma, d altra parte, che l intervento teologizzante non sia giudicato come una deformazione, addirittura intenzionale, della realtà (L.F. Pizzolato). Lo stile del brano La concitazione degli eventi decisivi è espressa, oltre che tramite il ricorso a termini ed espressioni come statim (due volte, rr. 16 e 29), intentissimus (r. 16) e conc tus (r. 23), attraverso uno stile prevalentemente paratattico, caratterizzato da periodi brevi. Il momento cruciale è riassunto nei tre perfetti Arripui, aperui et legi (r. 25), così come poco dopo l annuncio alla madre Monica del compimento di quel processo di conversione a lungo atteso è sintetizzato in modo simile: Inde ad matrem ingredimur, indicamus: gaudet (12, 30). Il retore famoso abbandona dunque gli orpelli stilistici e mette così a nudo il proprio cuore davanti al suo Creatore; la sua emozione è trasmessa al lettore con una immediatezza particolarmente toccante. Laboratorio sul testo COMPRENSIONE 1. Nel par. 28 Agostino descrive un momento di forte turbamento emotivo, che è parte integrante dell esperienza di conversione che sta vivendo. Tale sconvolgimento si manifesta in maniera graduale: individua e descrivi i vari passaggi in cui si articola. 2. Quali due eventi apparentemente fortuiti sembrano essere alla base della conversione di Agostino? 782

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale