Tua vivit imago - volume 3

DAL TARDOANTICO AL MEDIOEVO enim aliquando satiari infe ris in adulescentia et silvescere ausus sum variis et umbrosis amoribus, et contabuit species mea et computrui coram oculis tuis placens mihi et placere cupiens oculis hominum. infe ris: ablativo di abbondanza del neutro sostantivato infe ra, che nel latino cristiano indica i piaceri infernali . silvescere: inselvatichirmi . umbrosis: l aggettivo, concordato con amoribus, evoca l im- magine dell oscurità del peccato. contabuit: perfetto del verbo contabesco, che significa corrompersi (soggetto è species mea: il mio aspetto si guastò ). computrui: perfetto del verbo computre- sco; come il precedente, viene utilizzato per indicare lo stato di corruzione morale in cui Agostino era incorso. coram oculis tuis: davanti ai Tuoi occhi . Analisi del testo Confessare i peccati per amore di Dio Il capitolo con cui si apre il secondo libro delle Confessiones evidenzia l intento di preghiera che pervade l intera opera. La rievocazione delle passate nefandezze (transactas foeditates meas, r. 1) non avviene con intento nostalgico (non quod eas amem, r. 2): al contrario, provando disgusto e vergogna, Agostino intende confessare l abisso della propria colpa per amore di Dio che lo ha salvato (sed ut amem te, Deus meus, r. 2). L intero libro è dedicato al sedicesimo anno di età dell autore, fondamentale perché interpretato come particolarmente gravato da inquietudine e turpezze. Dopo aver frequentato le prime scuole a Tagaste e poi a Madaura, il giovane Agostino torna nella sua città natale, Tagaste, dove trascorre un anno senza proseguire gli studi a causa delle ristrettezze economiche della famiglia: li riprenderà l anno successivo grazie all intervento del ricco Romaniano. Nel pieno dell adolescenza il futuro Padre della Chiesa si trova a casa, libero dagli impegni scolastici e quindi facile preda delle passioni, soprattutto, come chiarirà subito dopo (II, 2, 2), della concupiscentia carnis (il desiderio carnale). L influenza neoplatonica sul pensiero di Agostino Questo periodo di dissipazione, che Agostino intende rievocare, viene definito come un momento in cui ab uno te aversus in multa evanui (r. 5). Per comprendere questa espressione bisogna ricollegarsi al fondamento neoplatonico del pensiero agostiniano: secondo il neoplatonismo, e in particolare secondo il suo esponente più importante, Plotino (III secolo d.C.), ogni realtà molteplice dell universo deriva dall assoluta unità di Dio, in una discesa graduale dal divino al mondano, dall Uno alla pluralità. Nella visione cristiana di Agostino, tale discesa diventa la separazione da Dio, l errare lontano da lui per disperdersi nelle cose più infime. Il concetto ritornerà alla fine del secondo libro (II, 10, 18), nell espressione: «Sono scivolato via da te e ho errato, Dio mio, nella mia adolescenza, troppo lontano dalla tua saldezza, diventando a me stesso terra di miseria (regio egestatis) . Lo stile del brano La regio egestatis è, dunque, al centro del secondo libro: nel primo capitolo Agostino la preannuncia facendo ricorso a periodi brevi, ma costruiti con grande ricercatezza e con ampio impiego di figure retoriche: dalle anafore (dulcedo non fallax, dulcedo felix et secura, r. 4) ai poliptoti (Amore amoris, r. 2; placens placere, rr. 7-8), dalle paronomasie (fallax felix, r. 4) alle figure etimologiche (dulcescas dulcedo, rr. 3-4). da notare inoltre la frequenza dei verbi incoativi (Exarsi, r. 5; silvescere, r. 6; contabuit, r. 7; computrui, r. 7) in relazione all anima del peccatore: una scelta lessicale appropriata, in effetti, al periodo della vita in cui si comincia a diventare adulti (lo stesso sostantivo adulescentia viene, non a caso, da un verbo incoativo, adolesco). Laboratorio sul testo COMPRENSIONE 1. I due temi chiave del passo sono il peccato e l amore, quasi antiteticamente accostati. Qual è il rapporto che li lega saldamente? 774

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale