IL TEMPO

L autore Seneca in breve IL TEMPO Il tempo non va sprecato Seneca è forse il primo autore antico a concettualizzare la relatività del tempo. Il tempo, infatti come spiega nel De brevitate vitae ma anche nelle lettere a Lucilio non è, almeno per l uomo, una successione oggettiva di istanti, ma dipende dalla percezione che ciascuno ne ha. Una vita lunghissima può apparire breve se sprecata in attività inutili, mentre viene percepita come perfettamente compiuta, anche se molto breve, quando ogni istante viene goduto a pieno e si raggiunge la serenità. Le tre dimensioni temporali, nella definizione senecana, risultano a un primo sguardo piuttosto angoscianti: il passato è costituito da eventi precipitati nell abisso del nulla, il futuro affonda nell ignoto e, infine, il presente è una sorta di punto sfuggente fra due abissi e l unica realtà, per quanto effimera e fragile, su cui l uomo può fare affidamento. Questa concezione è però solo apparentemente pessimistica: se infatti lo stolto, che spreca il presente senza pensare a migliorare sé stesso, si dispera per lo scorrere del tempo e si lascia sfuggire il presente nell ansia di programmare un futuro di cui non ha alcuna certezza, al contrario il saggio riesce a trarre il meglio da questa situazione. Infatti recupera il passato sotto forma degli insegnamenti che vi si possono trarre, non si lascia angosciare dai presunti pericoli del futuro perché sa che non può prevederlo, e infine vive il presente come attimo di assoluta soddisfazione, a cui non manca nulla. Ma per arrivare a questo atteggiamento occorrono studio, forza di volontà e consapevolezza: il tempo, per il fatto di essere invisibile, dunque apparentemente inesistente, ci viene portato via impunemente (dal vicino molesto, dal conoscente noioso, da futili passatempi ) senza che ce ne accorgiamo, ma una volta regalato o perduto, non è recuperabile. Non solo: oltre alle perdite involontarie, bisogna mettere in conto quelle volontarie, ancora peggiori, dovute a stupidi capricci, come la vanità, l ambizione, l esibizionismo (à T1 e T5). All anima, la parte migliore e più importante di noi, dedichiamo solo i ritagli di tempo, e quando e se ce ne accorgiamo è troppo tardi. La saggezza consiste anche nel raggiungere prima possibile questa consapevolezza, e cercare di risparmiare e valorizzare il nostro tempo, finalizzandolo all unico obiettivo di valore: il raggiungimento della serenità. Il tempo secondo Seneca è relativo alla percezione di ciascuno. Il saggio non spreca il suo tempo in vane angosce per il passato e il futuro, ma sfrutta il presente traendone il meglio e perseguendo la serenità d animo. LE PASSIONI Lo studio delle passioni Passione è un termine che nell italiano corrente, se privo di specificazioni, denota quasi esclusivamente il trasporto amoroso; nell antichità, invece, indicava quelli che la cultura cristiana ha chiamato comunemente vizi. L etimologia del vocabolo è da ricercarsi nel latino patior ( sopporto, subisco ), che pone l attenzione sulla violenza delle passioni stesse, di fronte alle quali l essere umano rimane del tutto inerme. La filosofia stoica è particolarmente interessata allo studio delle passioni, che sono considerate dei limiti che impediscono di raggiungere la serenità. Essa suddivide le passioni in quattro categorie fondamentali, in base alle opposizioni presente/futuro e positivo/negativo: piacere (presente positivo) e dolore (presente negativo), desiderio (futuro positivo) e timore (futuro negativo). presente futuro positivo piacere desiderio negativo dolore timore Lo stoicismo analizza a fondo le passioni umane, considerate come limiti alla serenità, per aiutare uomini e donne ad affrancarsene. 77

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale