Fino a noi - La fortuna di Agostino

DAL TARDOANTICO AL MEDIOEVO d Fino a noi La fortuna di Agostino Agostino: modello per la riflessione filosofica e per l indagine introspettiva. La tarda antichità Pochi autori latini hanno avuto un influenza sulla cultura occidentale pari a quella di Agostino, sia in ambito filosoficoteologico che in ambito letterario. L aspetto dottrinale della sua opera è da subito fondamentale e molti scrittori cristiani seguono le sue orme: Paolo Orosio (ca 375-420) si ispira a lui nelle sue Storie contro i pagani, mentre i poeti Paolino di Pella (ca 376460) e Magno Felice Ennodio (473-521) compongono dei poemi autobiografici sull esempio delle Confessiones agostiniane. Il Medioevo Il pensiero di Agostino lascia una traccia profonda nella filosofia sia latina che greca, e nel Medioevo la sua autorità è riconosciuta da tutti i maestri spirituali dell Europa cristiana, fino allo stesso Tommaso d Aquino (1225-1274), l altro massimo teologo del Medioevo cristiano, che pure si distanzia da lui per il richiamo alla filosofia aristotelica (e non a quella platonica e neoplatonica). Dante cita Agostino sia nel Paradiso (X, 119-120 e XXXII, 35) sia nel Convivio, mentre Francesco Petrarca è lettore instancabile delle Confessiones, che porta sempre con sé, e autore del dialogo intitolato De secreto conflictu curarum mearum (o Secretum), nel quale il personaggio di Agostino rappresenta il suo alter ego nella ricerca della redenzione. Andrea del Castagno, Francesco Petrarca, particolare del Ciclo degli uomini e donne illustri, affresco, 1450. Firenze, Galleria degli Uffizi. L età moderna La riflessione agostiniana sulla predestinazione è alla base del pensiero di Martin Lutero (Martin Luther, 1483-1546), monaco agostiniano poi iniziatore della Riforma protestante. Lutero ha con Erasmo da Rotterdam (1466/1469-1536) una disputa sull alternativa tra libero arbitrio e predestinazione delle anime che riproduce quella che aveva opposto Agostino (sostenitore della predestinazione) e Pelagio (sostenitore del libero arbitrio). Grande ammiratore del filosofo è anche Giovanni Calvino (Jean Calvin, 1509-1564), il fondatore del calvinismo, che dedica un anno e mezzo allo studio del De civitate Dei. Il genere introspettivo inaugurato dalle Confessiones 766 Michel de Montaigne.

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale