1. La vita

DAL TARDOANTICO AL MEDIOEVO in breve VIDEO La vita e le opere di Agostino 1. La vita Nato a Tagaste L infanzia e la giovinezza Aurelio Agostino nasce il 13 novembre 354 a Tagaste (oggi (in Algeria) nel 354 Suq-Ahras), una città della Numidia, nell odierna Algeria. La madre, Monica, era cristiana, da madre cristiana e mentre il padre Patrizio, piccolo proprietario terriero, era pagano. Agostino studia a Cartagipadre pagano, Agostino aderisce alla dottrina ne, dove si lega a una donna numida, dalla quale ha un figlio, Adeòdato. manichea e inizia a Tornato a Tagaste, comincia a insegnare grammatica e aderisce al manicheismo, la dotinsegnare retorica a trina religiosa fondata nel III secolo d.C. in Persia da Mani, che concepiva tutta la realtà come Cartagine. una perenne lotta tra due princìpi opposti: il bene e il male, lo spirito e la materia, la luce e le tenebre, Dio e il suo antagonista. L adesione al manicheismo nasce dall irrequietudine spirituale di Agostino, non appagato dalla sua vita del tempo: la lettura dell Hortensius di Cicerone, opera per noi perduta, aveva infatti suscitato in lui un profondo mutamento, inducendolo a rivolgere la propria attenzione alla filosofia. Nel 374 ritorna a Cartagine, dove rimane per nove anni insegnando retorica. Agostino ottiene la Gli anni della maturità e la conversione Nel 383 si trasferisce a Roma e l anno dopo a cattedra di eloquenza Milano, sede della corte imperiale, dove ottiene la cattedra di eloquenza. Nel 385 recita a Milano e si avvicina l orazione per il decimo anniversario dell ascesa al trono di Valentiniano II: in questa occaalla predicazione di Ambrogio; nel 386 si sione ha modo di mettere in luce le sue qualità di retore. La lettura di Platone e di Plotino converte al cristianesimo lo allontanano dal manicheismo; comincia a seguire la predicazione del vescovo Ambrogio e nel 387 riceve il (à p. 746). battesimo. Nell agosto del 386 avviene la conversione: come racconta nelle Confessiones (à T6), Agostino sente una voce che gli dice: Tolle, lege! ( Prendi e leggi! ), apre a caso le Lettere di San Paolo e si imbatte in un passo della Lettera ai Romani (13, 13-14), contenente un invito a fuggire la sregolatezza. Agostino decide allora di ritirarsi a Cassicia cum (forse l attuale Cassago in Brianza) con la madre, il figlio, il fratello, l amico Alipio, due cugini e due discepoli. VIVA VOX LO STUDIO DEL GRECO E DEL LATINO Come molti ragazzi della sua età, Agostino non era uno studente modello e spesso ricorda nelle Confessiones lo scarso zelo con cui si applicava allo studio. In questo passo (I 13, 20) il vescovo di Ippona rievoca la propria avversione per il greco e la propria passione per il latino e in particolare per la letteratura latina: una passione che ora gli appare invece futile. Antonello da Messina, Sant Agostino, 1473. Palermo, Palazzo Abatellis. 760 Quale poi fosse la ragione per cui detestavo il greco che mi veniva inculcato da bimbetto, non mi è del tutto chiaro neppure adesso. Amavo infatti appassionatamente il latino, non quello insegnato dai primi maestri, bensì quello dei cosiddetti grammatici, perché i primi corsi, nei quali si impara a leggere, scrivere e contare, mi riuscivano altrettanto pesanti e penosi quanto l intero studio del greco. Ma non nasceva anche questo dal peccato e dalla vanità della vita, per la quale non ero che carne, un soffio che va e non torna [Salmi, 77,39]? Di fatto, quei primi studi, che mi consentivano allora e poi anche adesso mi consentono di leggere qualsiasi scritto mi capiti sotto gli occhi o di scrivere io stesso quel che voglio, erano migliori, più pratici, di quelli nei quali ero costretto a imparare a memoria l errare di un certo Enea, del tutto dimentico dei miei errori, e a piangere la morte di Didone, che si era uccisa per amore, mentre io stesso, nel far questo, mi lasciavo morire lontano da te, Dio, mia vita, senza una lacrima, miserrimo. (trad. G. Chiarini)

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale