Tua vivit imago - volume 3

Il contesto letterario Una nuova letteratura per un epoca nuova in breve l insegnamento di Dio e riconosciuto la sua presenza nella storia e nella vita dell uomo. Inoltre, lo scrittore cristiano, come i pescatori discepoli di Cristo, agisce in umiltà, con semplicità, senza ricercatezze stilistiche, senza le falsità che coprono la verità. Denso di richiami alla grande tradizione delle biografie classiche e molto vicino allo stile sallustiano, il testo di Sulpicio, oltre che fornire una testimonianza importante sulla vita di Martino, costituisce un modello importante per lo sviluppo dell agiografia latina, quel genere che, trovando un antecedente significativo negli acta martyrum e nelle passiones, si esplica nella narrazione della vita di un santo e di tutti gli aspetti che riguardano il culto che viene a lui tributato. La storia di Martino è completata in due libri di Dialogi e tre lettere nelle quali Sulpicio difende la veridicità di quanto raccontato nella Vita, riporta l apparizione in sogno di Martino a lui ignaro della sua morte e infine la descrizione della morte e dei funerali del santo (le tre lettere sono rispettivamente indirizzate a Eusebio, Aurelio e alla suocera Bassula). Ilario di Poitiers Con Ilario di Poitiers l esegesi biblica assume le caratteristiche di opere di grande letteratura e si afferma in ambito latino la tradizione dei commentari scritturali. Ilario nasce a Poitiers nel 310 d.C. e viene nominato vescovo nel 350 d.C.; durante la sua attività pastorale cura molto l aspetto rituale (compone, per esempio, inni) e persegue con tenacia l arianesimo, eresia allora appoggiata da Costanzo II. Nel 356 d.C. Ilario viene esiliato in Frigia e, una volta rientrato in Occidente, partecipa al Concilio di Parigi del 361 d.C. e al Concilio di Milano del 364 d.C., nel corso del quale tenta senza successo di far deporre il vescovo ariano Aussenzio. La morte è collocabile nel 367 d.C. Agli anni 353-355 d.C. risale il commentario al Vangelo di Matteo, nel quale Ilario utilizza prevalentemente il sistema allegorico; gli autori più citati sono Tertulliano e Cipriano. Il commento ai Salmi è invece posteriore all esilio. L altra opera di carattere esegetico è il Tractatus mysteriorum, un analisi allegorica di alcuni episodi e figure dell Antico Testamento lette in chiave cristologica e come prefigurazione delle vicende esposte nel Nuovo Testamento. Dall impegno contro l eresia ariana nasce la composizione di un trattato teologico in dodici libri: De Trinitate. L esegeta Ilario di Rufino Tirannio Rufino nasce intorno al 345 d.C. a Concordia (vicino Aquileia), ma si forma a Roma da Elio Donato, entrando in amicizia con Girolamo; si trasferisce poi in Oriente, dapprima in Egitto e poi a Gerusalemme (dal 380 d.C.), dove diventa padre spirituale della comunità monastica femminile fondata da Melania, giovane convertita seguace di Girolamo, e dirige una comunità maschile. A partire dal 397 d.C. Rufino è di nuovo ad Aquileia, dalla quale fugge per l arrivo dei Visigoti rifugiandosi a Roma, che lascia scappando a sud, dove muore (a Messina), dopo il sacco del 410 d.C. Rufino svolge un intensa attività di traduttore dal greco, soprattutto delle opere di Origene, tra cui alcune delle più importanti, come il De principiis e numerose omelie e opere esegetiche sul Cantico dei Cantici e sulla Lettera ai Romani di san Paolo, nonché del primo libro dell Apologia per Origene, che era stata composta dal martire Panfilo e da Eusebio di Cesarea. Quando alcuni aspetti dell interpretazione biblica di Origene e del pensiero dei suoi seguaci, gli origenisti, iniziano a essere ritenuti eretici, Rufino appoggia lo schieramento che fa capo a Giovanni, vescovo di Gerusalemme e convinto origenista, e arriva addirittura a comporre, nel 397 d.C., il De adulteratione librorum Origenis, testo nel quale sostiene che nelle opere del maestro Origene non ci sono passi di tendenza eretica autentici, ma inseriti volutamente da qualche eretico; inoltre egli difende il suo operato di traduttore dalle accuse di Girolamo (il quale anche, in un primo momento, fu ammiratore e traduttore di Origene, ma in seguito prese decisamente le distanze dal pensiero di quest ultimo), prima indirizzan- Il monaco Rufino è Poitiers scrive un commentario al Vangelo di Matteo e il Tractatus mysteriorum, entrambi con un impostazione fortemente allegorica, oltre al De Trinitate, trattato in 12 libri contro l arianesimo, eresia di cui Ilario è strenuo oppositore. figura notevole non solo per la composizione di opere originali di natura apologetica ed esegetica, ma anche per l attività di traduttore dal greco, in particolare di omelie e dei testi di Origene, della cui ortodossia è convinto sostenitore. 727

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Età imperiale