La poesia

DAL TARDOANTICO AL MEDIOEVO in breve do al papa l Apologia ad Anastasium (del 401 d.C.) e successivamente componendo l Apologia contra Hieronymum in due libri. Rufino traduce inoltre la Storia ecclesiastica di Eusebio di Cesarea, soddisfacendo la richiesta di Cromazio, vescovo di Aquileia, e sostituendo il decimo libro dell originale con due libri sul periodo che va dalla vittoria di Costantino su Licinio (324 d.C.) a quella di Teodosio su Eugenio al Frigido (394 d.C.). Egli traduce inoltre alcune omelie e le Regole di Basilio di Cesarea, nonché le omelie di Gregorio di Nazianzo, raduna e traduce alcune massime del pitagorico Sesto (Enchiridion) e di Evagrio Pontico (Sententiae) e raccoglie una Historia monacorum in Aegypto. Tra le composizioni personali si annoverano: l Expositio Symboli apostolorum (un commento al Credo utilizzato dalla Chiesa di Aquileia e più antica interpretazione in latino) e il De benedictionibus patriarcharum (un trattato esegetico con interpretazione del capitolo 49 del libro della Genesi). La poesia Nel IV secolo la poesia cristiana diventa uno strumento adattabile alla comunicazione di contenuti di fede. La poesia cristiana, che in questo secolo ha in Prudenzio l esponente più importante, canta la verità delle Scritture e persegue un fine paideutico e morale. Giovenco, di origine Giovenco Gaio Vettio Aquilino Giovenco, un prete di origine spagnola, stando alla testispagnola, compone gli monianza di Girolamo, visse e operò al tempo di Costantino. Evangelia, opera in 4 libri L unica opera superstite sono gli Evangelia (Girolamo parla anche di scritti esametrici sui che traspone in esametri con il ricorso a stilemi sacramenti, ma non ve ne è traccia). Gli Evangelia ( Vangeli ) sono un opera in quattro libri, epici e immagini e lessico in esametri, nella quale Giovenco parafrasa il contenuto dei Vangeli trasponendolo in poesia classici il contenuto e seguendo principalmente il Vangelo di Matteo, il cui contenuto è arricchito con particolari dei Vangeli. desunti dalla narrazione degli altri tre evangelisti. La materia è così disposta in quattro libri per rispetto del numero stesso dei Vangeli. La tecnica utilizzata è quella tradizionale della parafrasi come esercizio retorico di scuola, cui Giovenco combina espedienti retorici tipici dei generi elevati come l epica. Da un punto di vista tecnico, lingua e stile sono modellati sull esempio dei classici e la povertà del testo dei Vangeli è convertita in poesia tramite l uso di un repertorio lessicale e di immagini desunte dalla tradizione pregressa, cui si combina lo spirito della recente letteratura cristiana. Paolino, vescovo di Paolino di Nola Paolino di Nola nasce a Burdigala (Bordeaux) nel 353 d.C. da famiglia Nola, è autore di opere aristocratica e la sua formazione avviene alla scuola di Ausonio, con il quale egli intrattiene in prosa e poesia. un rapporto privilegiato da allievo. Il matrimonio con la nobile Terasia, di origine spagnola, Fra queste ultime, favorisce la sua carriera: egli è consul suffectus nel 378 d.C. e dal 379 al 381 d.C. governatore caratterizzate da varietà tematica e stilistica, si in Campania. Proprio qui e per una serie di vicissitudini personali matura la decisione di annoverano 30 carmi dal conversione e quindi del cambio radicale di vita. Nel 390 d.C. Paolino si fa battezzare e si titolo Natalicia in parte ritira sui Pirenei a vita ascetica insieme con la moglie; inizia così un cammino spirituale che di ispirazione profana e in parte atti a lodare lo porterà all ordinazione episcopale a Nola nel 409 d.C., dove rimarrà fino alla morte, da il Signore , 2 epistole collocare intorno al 431 d.C. Di Paolino rimangono cinquanta lettere (tra le quali tredici metriche al maestro sono indirizzate a Sulpicio Severo e quattro a sant Agostino); si tratta dell unica testimonianAusonio e un epitalamio. za effettiva della produzione in prosa (mentre non è pervenuto il panegirico* composto per Teodosio, né il trattato De Patientia). La raccolta poetica consta invece di trenta carmi, nei quali si rintraccia una vena d ispirazione profana legata alla prima produzione antecedente al battesimo (389 d.C.) e una più decisamente volta alle lodi del Signore e in particolare alla celebrazione della vita di san Felice di Nola. A questi Paolino dedica ben quindici Natalicia composti verosimilmente tra il 395 e il 408 d.C., tutti in occasione della commemorazione della morte del santo. 728

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale