T2 LAT ITA - L’attacco di Cecilio contro i cristiani

DAL TARDOANTICO AL MEDIOEVO T2 L attacco di Cecilio contro i cristiani tratto da Octavius 12, 3-7 latino italiano Il discorso di Cecilio mira a dimostrare l ignoranza dei cristiani e la loro inadeguatezza nei confronti della società romana e dei valori tradizionali del mos maiorum. 5 10 3. Tu, qui immortalitatem postumam somnias, cum periculo quate ris, cum febribus ure ris, cum dolore laceraris, nondum condicionem tuam sentis? Nondum adgnoscis fragilitatem? Inv tus miser infirmitatis argueris nec fate ris. 4. Sed omitto communia. Ecce vobis minae, supplicia, tormenta, et iam non adorandae sed subeundae cruces, ignes etiam quos et praedicitis et timetis: ubi deus ille, qui subvenire revivescentibus potest, viventibus non potest? 5. Nonne Romani sine vestro deo imperant regnant fruuntur orbe toto vestrique dominantur? Vos vero suspensi interim atque solliciti honestis voluptatibus abstinetis: non spectacula visitis, non pompis interestis, convivia publica absque vobis, sacra certamina, praecerptos cibos et delibatos altaribus potus abhorretis. 6. Sic reformidatis deos quos negatis! Non floribus caput nect tis, 3. Tu, che sogni l immortalità dopo la morte, quando sei sconvolto da un pericolo, quando sei bruciato dalla febbre, quando ti tormenti per un dolore, ancora non comprendi la tua condizione? Ancora non ammetti la tua fragilità? Senza volerlo tocchi con mano la tua debolezza, miserabile, e non la riconosci? 4. Ma lasciamo perdere i mali comuni. Ecco per voi le minacce, i supplizi, le torture e le croci non più da adorare ma su cui salire, e anche le fiamme che preannunciate e nello stesso tempo temete. Dov è quel Dio che può venire in soccorso ai redivivi, ma non ai viventi? 5. I romani non imperano e non regnano forse senza il vostro Dio, non sono padroni di tutto il mondo e non esercitano il loro dominio su di voi? Ma voi nel frattempo, esitanti e inquieti, rinunciate ai piaceri onesti: non assistete agli spettacoli, non partecipate alle processioni; i banchetti pubblici e le gare sacre si svolgono senza di voi, detestate i cibi offerti e le bevande gustate sugli altari. 6. Così voi temete gli dèi che negate! Non intrecciate fiori sulla vostra testa, 3. Tu, qui nec fate ris cum pericu lo laceraris: nota l iterazione con la ripetizione della particella cum e l indicativo presente passivo all interno di una successione in climax* ascendente. L immagine, inserita all interno di un interrogativa diretta all interlocutore (esplicitata di seguito da nondum), serve all autore a enfatizzare la serie di tormenti, contro i quali nel momento del bisogno ogni essere sente di rivolgersi a un essere superiore. La gradazione in crescendo è costruita con simmetria e assonanza* ottenuta tramite la giustapposizione delle tre proposizioni. Si passa così da una condizione di stravolgimento (quatio, qui utilizzato alla seconda persona singolare dell indicativo presente passivo) prodotta da un generico pericolo alla malattia fisica che brucia (uro, anch esso utilizzato alla seconda persona singolare dell indicativo presente passivo) il corpo a causa delle 702 febbri (metonimia* per indicare la prostrazione fisica indotta da differenti patologie), alla malattia interiore, genericamente definita come dolor che lacera l animo. non dum adgnoscis fate ris: la ripetizione dell avverbio nondum cadenza il ritmo dell esposizione, ponendo quasi sotto gli occhi dell interlocutore la condizione di fragilità e debolezza. In merito, il sostantivo infirm tas non è una semplice variatio di fragil tas, ma piuttosto puntualizza sul versante fisico lo stato di debolezza patologica, aggiungendo così una sfumatura in più rispetto al concetto di fragilità, che riguarda maggiormente la sfera psicologica. 4. Sed omitto non potest? non ado randae sed subeundae: i due gerundivi esprimono con sarcasmo l idea per la quale i màrtiri, dopo aver tanto adorato la croce, ora devono loro stessi sottoporsi a essa. ubi deus ille non potest?: dal suo punto di vista, il pagano si chiede perché Dio, se davvero esiste, non salvi i fedeli dal martirio; dal punto di vista del martire, al contrario, i supplizi servono a confermare i cristiani nella fede. quanto afferma, per esempio, il martire Saturo nel momento in cui viene sbranato dalle bestie feroci nell anfiteatro: haec te non conturbent, sed confirment, queste cose non ti turbino, ma ti fortifichino (Passio Perpetuae et Felicitatis 21, 4). 5. Nonne Romani abhorretis hones tis voluptatibus: sono i piaceri giudicati onesti dai pagani, ma condannati dai cristiani, elencati subito dopo: gli spettacoli (condannati da Tertulliano nel De specta culis) e le feste nelle quali si celebravano le divinità pagane. absque: è una preposizione che significa fuori da o senza e regge l ablativo (qui vobis: senza di voi ).

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale