T3 - Le Parche decretano la morte di Claudio (Seneca,

PERCORSI TEMATICI DI TESTO IN TESTO Nel IX canto dell Inferno, tra le mura della città di Dite, Dante e Virgilio incontrano le Furie Aletto, Tisifone e Megera, che alla presenza dei due poeti cominciano a dilaniarsi con le unghie e a esprimere il loro disappunto. Per impedire la prosecuzione del viaggio di Dante, invocano urlando l intervento di Medusa affinché il poeta diventi di smalto, ovvero sia trasformato in pietra. «Vegna Medusa: sì l farem di smalto , dicevan tutte riguardando in giuso; 54 «mal non vengiammo in Tes o l assalto . Così disse l maestro; ed elli stessi mi volse, e non si tenne a le mie mani, 60 che con le sue ancor non mi chiudessi. «Volgiti n dietro e tien lo viso chiuso; ché se l Gorg n si mostra e tu l vedessi, 57 nulla sarebbe di tornar mai suso . O voi ch avete li ntelletti sani, mirate la dottrina che s asconde 63 sotto l velame de li versi strani. (Inferno, IX, 52-63) FINO A TE Dopo aver letto attentamente i versi proposti, documentati sul controverso significato di questo passo della Divina Commedia e in modo particolare sul riferimento dantesco al mito di Medusa e sull apostrofe al lettore ai vv. 61-63. Poi sintetizza in una breve scheda le questioni interpretative più importanti per la comprensione dell intero canto. T3 Le Parche decretano la morte di Claudio Seneca Apokoloky`ntosis, 3 All inizio dell operetta satirica sulla morte dell imperatore Claudio, il filosofo Seneca mette in scena il momento del trapasso, con il dio Mercurio (incaricato di guidare nell aldilà le anime dei defunti) che esorta le Parche, le divinità che presiedevano al destino di ciascun uomo, ad accelerare il processo, facendo così un favore allo stesso Claudio, ormai anziano, e allo Stato, che in questo modo potrà avere un sovrano migliore di lui. Il brano è un esempio di fantastico declinato in chiave comica e buffa, nel quale elementi e personaggi della mitologia classica sono volti a fini satirici e umoristici. 5 Claudio cominciò a spingere fuori l anima, ma non poteva trovare l uscita.1 Allora Mercurio, poiché si era sempre compiaciuto delle di lui qualità,2 conduce in disparte una delle tre Parche3 e dice: «Perché, donna spietatissima, lasci che il poveruomo sia tormentato? E non dovrebbe mai aver posa, dopo essere stato torturato tanto a lungo? Sono sessantaquattro anni che è in lotta con la sua anima. Perché sei maldisposta nei confronti di costui e dello Stato? Lascia che gli astro- 1. non poteva trovare l uscita: espressione volutamente grottesca (l uscita, ovviamente, è la bocca) per esprimere la lunga agonia che sembra abbia effettivamente preceduto, in base ai racconti 670 degli storici, la morte per avvelenamento di Claudio. 2. si era sempre qualità: la frase è ironica: Seneca rappresenta Claudio come un povero sciocco. 3. una delle tre Parche: Cloto, come si ricava da quanto segue. Le tre Parche sono Cloto, che fila il filo della vita, Làchesi che lo avvolge, e tropo che lo taglia, provocando la morte.

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale