PLUS - Gli esempi storici

L autore Seneca bene preziosissimo. Esso ci inganna perché essendo incorporeo non ci accorgiamo di perderlo; inoltre, una volta perduto non si recupera in alcun modo. Seneca esorta a cogliere il meglio da ogni istante, sfruttando anche il passato e il futuro (à p. 77). La lunghezza della vita è dunque relativa: il saggio vive un esistenza perfetta e completa in ogni momento, perché non sente il bisogno di nulla; al contrario, ci sono vegliardi giunti a un età decrepita che si sono persi in occupazioni e beni che li distoglievano dalla riflessione su di sé, tanto da non essere vissuti quasi per nulla. Gli esempi storici Al fine di essere maggiormente persuasivo, nei suoi testi Seneca cita numerosi esempi storici, secondo un artificio retorico particolarmente amato dai Romani (si pensi alla raccolta di detti e fatti memorabili di Valerio Massimo, di poco anteriore). Essi sono in larga parte romani; un certo spazio viene dato ai Greci; solo una minoranza appartengono ad altre nazionalità. Gli esempi sono nella maggior parte dei casi persone che hanno dato la vita per la loro causa, spesso (specie per quelli romani) non senza una motivazione politica. Seneca, anche in questo caso seguendo una tradizione ben documentata a Roma, dà spazio anche a personaggi umili o schiavi dal comportamento nobile: un caso emblematico si trova nell epistola 70, in cui Seneca cita vari esempi di questo genere, fra cui un gladiatore che rivolse contro di sé la spada con cui avrebbe dovuto trafiggere gli avversari (Epistola 70, 25). Il massimo esempio di saggio è Catone Uticense, il generale pompeiano che si uccise nel 46 per non dover affrontare la vittoria di Cesare: già Cicerone lo aveva trasformato nel campione della virtù pronto all estremo sacrificio per la sua causa. Seneca fa di questo martire della Repubblica un modello di saggio stoico, che antepone alla salvezza i suoi ideali, e in particolare la libertas. da questo ritratto, rivisitato da Lucano nella Pharsalia con accenti drammatici e quasi mistici, che Dante trarrà il Catone che mette a custodia della montagna del Purgatorio, scegliendolo, nonostante fosse pagano e suicida, proprio in virtù del suo sacrificio per l ideale politico. Infatti il personaggio di Virgilio, presentando Dante a Catone, gli dirà: «Libertà va cercando, ch è sì cara / come sa chi per lei vita rifiuta (Purgatorio I, 71-72): un distico ripreso anche, al medesimo proposito, dallo Jacopo Ortis di Ugo Foscolo (Lettera di Firenze, 7 settembre). Il corrispettivo greco di Catone è Socrate. Sull altro versante, quale massimo campione del vizio, campeggia l imperatore Caligola, ma non mancano numerosi personaggi minori o anonimi fra quelli che animavano la vita di corte, mentre fra gli stranieri il più citato è Alessandro Magno. I modelli negativi si caratterizzano per l afflato tirannico, cui consegue l accecamento della ragione a favore dei vizi (in particolare l ira per i governanti; gli esempi meno nobili sono invece legati a vizi come la gola, la lussuria e l avidità). Contro questi personaggi, Seneca ricorre spesso all arma dell ironia e del sarcasmo. Jean-Paul Laurens, La morte di Catone l Uticense, 1863. Tolosa, Musée des Augustins. Maestro della Storia di Griselda, Alessandro Magno, 1494 ca. Birmingham, The Barber Institute of Fine Arts. 65

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale