T9 LAT - Amore e Psiche

L ET IMPERIALE T9 Amore e Psiche tratto da Metamorfosi IV, 27-28 latino Càrite, una fanciulla catturata dagli stessi briganti che hanno catturato Lucio nella speAudio ranza di poter chiedere un riscatto alla famiglia, è portata, sconvolta, all accampamento LETTURA in cui si trova il protagonista. Lì la vecchia che si occupa delle faccende domestiche decide, per tranquillizzare la ragazza, di raccontarle la storia di Amore e Psiche. La storia è incentrata su una bellissima principessa, Psiche, talmente avvenente da oscurare la fama di Venere. La dea, oltraggiata, ordinerà a suo figlio Cupido, il dio dell Amore, di far innamorare la fanciulla dell uomo più brutto, infelice e miserabile della terra. Il dio, però, perdutamente innamorato di Psiche, contravverrà all ordine ricevuto e deciderà di ospitarla in uno splendido palazzo incantato, dove ogni notte va di nascosto a trovarla nel buio più totale per evitare di essere riconosciuto. Tuttavia Psiche, curiosa di sapere chi sia l essere che da tante notti le dorme di fianco, non riesce a resistere alla tentazione e decide di scoprirne l identità: mentre lo sconosciuto dorme accende una lampada per poterlo osservare, ma una goccia d olio caldo cade sul dio addormentato, che si sveglia e fugge via adirato. ! repetita iuvant p. 650 à 5 10 27. [ ] Sed ego te narrationibus lepidis anilibusque fabulis protinus avocabo, et incipit: 28. Erant in quadam civitate rex et regina. Hi tres numero filias forma conspicuas habue re, sed maiores quidem natu, quamvis gratissima specie, idonee tamen celebrari posse laudibus humanis credebantur, at vero puellae iunioris tam praecipua, tam praeclara pulchritudo nec exprimi ac ne sufficienter quidem laudari sermonis humani penuria poterat. Multi denique civium et advenae copiosi, quos eximii spectaculi rumor studiosa celebritate congregabat, inaccessae formonsitatis admiratione stupidi et admoventes oribus suis dexteram, primore digito in erectum pollicem residente, ut ipsam prorsus deam Venerem venerabantur religiosis adorationibus. Iamque proximas civitates et attiguas regiones fama pervaserat deam, 27. Sed ego et incipit narrationibus lepidis anilibusque fabulis: con piacevoli storielle e raccontini della nonna ; l espressione anilibus fabulis è programmatica (à p. 657). 28. Erant pullulasse Erant in quadam civitate: è il c era una volta delle fiabe, caratterizzato dall aggettivo indeterminativo quadam che indica una cosa o persona ben precisa, ma che non si vuole specificare. rex et regina: le fiabe antiche, come spesso quelle moderne, hanno per protagonisti personaggi di stirpe regale. tres conspicuas: tre figlie belle nell aspetto . Forma è ablativo di qualità fisica. habue re: forma arcaica della terza persona plurale del perfetto indicativo habuerunt. natu: per nascita . quamvis gratissima specie: sebbene fossero di estrema bellezza : proposizione concessiva con verbo essere sottinteso, di nuovo con un ablativo di qualità. idonee: avverbio ( in modo appropriato ). celebrari credebantur: il verbo credo al passivo, riferito alle due figlie maggiori, 648 regge l infinito posse, da cui dipende la completiva celebrari laudibus humanis: si credeva che potessero (lett. erano credute di poter ) essere celebrate con lodi umane (cioè con parole relative alla sfera degli uomini). pulchritudo poterat: la bellezza [della figlia minore] non si poteva né esprimere (exprimi poterat), e neppure lodare (laudari poterat) . sermonis penuria : complemento di causa efficiente ( per la pochezza dell umana parola ). Multi copiosi: civium è genitivo partitivo: molti fra i cittadini e numerosi forestieri . La bellezza della fanciulla è nota sia in città, sia al di fuori. quos congregabat: il pronome relativo (da riferire a multi civium e ad advenae copiosi) è il complemento oggetto di congregabat (riuniva); il soggetto è rumor, espanso dal sintagma al genitivo eximii spectatuli ( la fama dello spettacolo eccezionale ). inaccessae stupidi: l aggettivo stupidus (riferito sempre a multi e advenae) significa primariamente stupito , confuso ; la causa di questo sentimento è espressa dall ablativo admiratione, specificato dal gruppo al genitivo ( per l ammirazione di quella bellezza irraggiungibile ). admoventes residente: portando alla propria bocca la mano destra con l indice appoggiato sul pollice esteso , il portare la mano alla bocca come forma di rispetto di fronte alla divinità è un gesto comune in molti luoghi e in differenti epoche; nota il possessivo di terza persona, suis, che ha valore riflessivo e può essere usato al singolare ( sua ) e al plurale ( loro ), come in questo caso. venerabantur adorationibus: la adoravano con atti di rispettosa devozione ; nota l annominazione* tra il verbo, venerabantur, e il suo oggetto, Venerem. proximas coetibus: costruisci: fama pervaserat ( si era diffusa la fama ) proximas civitates et attiguas regiones deam conversari ( che la dea abitasse ; proposizione infinitiva costruita con il verbo deponente conversor + ablativo, da tradurre con abitare fra ) in mediis coetibus populi ( in mezzo agli uomini ).

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale