Tua vivit imago - volume 3

L ET IMPERIALE in questo modo a far passare in secondo piano tutte le altre imputazioni, più difficili da contrastare. Nella sua replica, infatti, sottolinea innanzitutto che Emiliano nei suoi confronti può servirsi solamente di ingiurie (rr. 3-4), e che le calunnie di cui è bersaglio lo hanno messo in difficoltà perché sono state a prima vista gravi e inaspettate (rr. 7-8), costruendo per sé in questo modo l immagine del cittadino rispettabile coinvolto suo malgrado in un processo. Su questi presupposti muove poi ad affrontare le contestazioni relative alle sue presunte pratiche magiche (à T4), ribadendo come siano frutto di calunnia o di fraintendimento da parte di gente rozza e ignorante (à T1), e solo in un secondo momento si preoccupa di ribattere a quegli indizi che secondo i suoi avversari dimostrerebbero il ricorso alla magia e la natura fraudolenta del matrimonio. Osserviamo, in questa peculiare difesa, le straordinarie qualità retoriche di Apuleio, capace, attraverso una sapiente dispositio, ossia l organizzazione degli argomenti, di ribaltare in proprio favore le denunce mosse contro di lui: affrontare innanzitutto l accusa di stregoneria, infatti, gli offre la possibilità di parlare ampiamente di sé, dei propri studi e della propria onorabilità; confutata con facilità quella che a suo dire è una calunnia, gli è più facile demolire gli indizi a proprio carico, anche grazie allo straordinario colpo di scena conclusivo, ossia la richiesta di lettura del testamento di sua moglie (à T3). Laboratorio sul testo COMPRENSIONE 1. In che modo, fin dall inizio del passo, Apuleio vuole sminuire la figura del proprio accusatore Sicinio Emiliano? Metti ben in evidenza i sintagmi che cercano di ottenere tale discredito. 2. In che modo, invece, Apuleio cerca di attirarsi la benevolenza del giudice e mostra la propria sicurezza? ! repetita iuvant IL COMPLEMENTO DI ABBONDANZA E DI PRIVAZIONE I complementi di abbondanza e privazione si trovano in latino in dipendenza da verbi o aggettivi (anche sostantivi) che indicano rispettivamente abbondanza (abundo, affluo, augeo, cumulo, onero, i composti di pleo, redundo, saturo, satio, contentus, copiosus, gravis, locuples, praeditus, refertus e altri) o mancanza (careo, egeo, exuo, indigeo, privo, spolio, vaco, expers, inops, nudus, orbus, vacuus e altri). Sono solitamente espressi in caso ablativo (solis conviciis impleturum, r. 3-4), ma con molti dei verbi e de- gli aggettivi che li reggono è spesso possibile anche una costruzione con il genitivo (penuria criminum, r. 3). Talvolta l ablativo di privazione è preceduto da a/ab. Svolgi&Verifica Esercizi interattivi 1. Inquadra il QRcode: individua nei periodi proposti i complementi di abbondanza e privazione. ANALISI 3. Attraverso quali artifici stilistici Apuleio richiama l attenzione sulla propria innocenza nell espressione quippe insimulari quivis innocens potest, revinci nisi nocens non potest (rr. 4-5)? 4. Osserva e analizza la forma verbale meministi (r. 8). A quale verbo appartiene? Qual è la sua particolarità? Come conviene tradurre tale forma? 632

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Età imperiale