Tua vivit imago - volume 3

L INCONTRO CON L AUTORE LO STILE DI APULEIO lessico variegato abbondanza di figure retoriche digressioni e citazioni Questo breve testo ci permette di osservare quali siano i principali elementi caratterizzanti della prosa apuleiana. Si può innanzitutto notare l inclusione, all interno dell orazione, di un epistola in versi (senari giambici) dal tono scherzoso: oltre all ironia, molto frequente, un tratto tipico di Apuleio consiste, infatti, nella citazione di testi all interno del testo e la creazione di parentesi narrative più o meno ampie che danno vita a digressioni tese ad arricchire la linea principale del racconto e ad allentarne il ritmo. In questo modo il lettore si trova di fronte a una narrazione accattivante e piacevole perché mai monotona, ma anche di fronte a uno stupefacente sfoggio di erudizione, realizzato attraverso un ampia serie di allusioni, citazioni letterarie, e finanche di proverbi ed espressioni idiomatiche. La lingua, inoltre, risulta particolarmente variegata dal momento che assieme a forme lessicali arcaiche dal gusto tipicamente poetico (tenentis, vorsibus) e a termini strettamente specialistici compaiono sia neoformazioni sia vocaboli caratteristici del latino parlato; completa il quadro l ampio ricorso a figure retoriche, soprattutto quelle di suono quali allitterazioni e ripetizioni. Nel complesso, dunque, lo stile di Apuleio imita lo stile colloquiale della conversazione quotidiana, caratteristica particolarmente evidente nell Apolog a, che si presenta come la riscrittura di un orazione effettivamente tenuta in pubblico, ma osservabile anche nelle Metamorfosi, che è un opera che si presenta come un racconto in prima persona. Tuttavia, questo stile colloquiale è pur sempre lo stile colloquiale di un maestro della parola che vuole impressionare il pubblico con la propria sterminata cultura e con un eccezionale abilità retorica. I TEMI DI APULEIO aneddoti riferimenti quotidiani paradossi Dal punto di vista dei temi va senza dubbio sottolineata, come già per lo stile, la medesima varietà tipica della conversazione quotidiana, sia pur di un individuo dalla cultura estremamente elevata. In particolare, frequenti sono i riferimenti letterari, generalmente mediati da citazioni d autore, ma è anche evidente un certo gusto per l aneddotica e la paradossografia, che si traduce nella presenza di brevi racconti relativi a personaggi, eventi storici, fenomeni naturali, avvenimenti fuori dall ordinario, spesso trattati con leggerezza e ironia. In aggiunta a ciò si osserva un tratto che può essere considerato tipico dell oratoria di età imperiale, ossia la nobilitazione retorica di argomenti legati al quotidiano, che vengono affrontati con toni aulici ed elevati fortemente in contrasto con la loro scarsa importanza: un esempio di simili paradossi letterari sono le orazioni di Frontone (à p. 600) intitolate Laudes fumi et pulveris, Le lodi del fumo e della polvere , e Laudes negligentiae, Le lodi della trascurataggine . Nel testo qui presentato Apuleio sviluppa, invece, un articolato elogio del dentifricio e della pulizia infarcito di richiami e citazioni letterarie e non privo di ironia, che gli consente di mettere alla berlina i propri accusatori («Ho visto che poco fa certuni a stento trattenevano le risate, mentre l avvocato si scagliava con tutta furia contro la nettezza dei denti e pronunciava la parola dentifricio con lo sdegno che nessuno metterebbe nel dire veleno ) e realizzare un sottile contrattacco. La digressione si conclude, nel passo che segue quello riportato, con una vera e propria perla di erudizione: Apuleio ricorre infatti alla notizia, desunta dallo storico greco Erodoto (490/480-424 a.C.), secondo la quale persino i coccodrilli del Nilo si preoccuperebbero di mantenere la propria bocca pulita consentendo a particolari uccelli di nutrirsi delle sanguisughe che si attaccano fra i denti. 629

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Età imperiale