DE IRA – LIBRI III, IV, V

L ET IMPERIALE in breve DE IRA LIBRI III, IV, V L ira è considerata dagli Come evitare di arrabbiarsi e perché Il De ira è un dialogo che Seneca dedica al fratello stoici un male assoluto, e Marco Anneo Novato, e si sviluppa in tre libri. va estirpata. Nel dialogo In contrasto con la filosofia aristotelica, che giustificava l ira in determinate situazioni, Seneca ne analizza le Seneca si fa portavoce della prospettiva stoica, che considerava questo vizio come un male manifestazioni, le cause e i possibili rimedi. da estirpare alla radice, al pari di tutte le passioni. Seneca si sofferma su tre aspetti: 1. la fenomenologia della passione, cioè le sue diverse manifestazioni (libro I): la descrizione dei lineamenti deformati e dei gesti orribili compiuti dagli irati troveranno una perfetta corrispondenza nei comportamenti aberranti dei protagonisti delle tragedie (à T3 e T19). La psicologia delle emozioni, in particolare con riferimento all ira, parte spesso dai testi di Seneca per l analisi delle cause e delle manifestazioni di essa; 2. le cause (libro II), indagate a partire dalla teoria stoica secondo cui se l essere umano, di fronte a uno stimolo esterno che può potenzialmente suscitare disappunto (una parola, un gesto o un evento), sceglie di reagire adirandosi, egli sarà da quel momento sempre succube di tale passione; 3. le possibili cure (libro III), in cui si offrono suggerimenti quotidiani e pratici (per esempio tenersi lontani dalle situazioni potenzialmente pericolose), ma anche precetti generali. L esempio negativo per eccellenza di irato è ancora Caligola, mentre fra quelli positivi spicca Augusto, che ha sempre esercitato il potere giudiziario con grande equilibrio e moderazione. LE CONSOLAZIONI LIBRI VI, XI, XII La consolatio è uno L uso politico di un genere letterario mirato ad alleviare il lutto Tre libri dei Dialoghi scritto destinato appartengono a un sottogenere molto frequentato nell antichità, la consolatio, ossia uno ad alleviare le sofferenze scritto composto per alleviare la sofferenza di un amico o parente di fronte a un grave lutto di una persona. o a una disgrazia. Nonostante questi testi rispettino i numerosi tòpoi della consolazione Seneca usa il genere per trasmettere un per esempio l insistenza sulla morte come legge di natura e la credenza nell immortalità messaggio politico. dell anima di fatto Seneca li utilizza per trasmettere un messaggio politico: nella Ad Mar- ciam elogia chi si oppone al tiranno fino al sacrificio di sé; nella Ad Polybium, adula scopertamente l imperatore per rientrare dall esilio in Corsica; nella Ad Helviam, esalta la propria resilienza al medesimo fine. La consolatio, dopo l esordio che presenta l occasione dello scritto, è generalmente suddivisa in due parti: una generale, focalizzata sul vissuto della persona a cui il testo è indirizzato; una specifica, focalizzata sulla disgrazia che il destinatario deve fronteggiare. Gli esempi storici proposti sono scelti in base alla cultura, alla vicenda biografica e anche al sesso del destinatario medesimo. Non a caso, nelle consolationes a Marcia ed Elvia sono inseriti molti esempi storici positivi femminili. Ciò non toglie che l autore dimostri una mentalità maschilista, dominante all epoca: Marcia ed Elvia sono considerate migliori delle altre donne in quanto dotate di virtù e prerogative degne di un uomo. Seneca infatti, per consolarle, pone in à Jan Vermeer, Donna in blu che legge una lettera, 1662-1663. Amsterdam, Rijksmuseum. 62

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale