La poesia

L ET IMPERIALE in breve Alcuni giuristi si dedicano La letteratura giuridica Durante il II secolo d.C., e in particoin questo periodo alla lare sotto il principato di Adriano, giunge a compimento un sistemazione dell enorme lungo processo di assestamento che la scienza giuridica avequantità di materiale va dovuto forzatamente subire in seguito all affermazione del diritto romano prodotto nei vari secoli dell impero: se infatti in un primo momento le decisioni e, in particolare, delle prese dall imperatore dovevano passare attraverso l approConstitutiones, cioè dei vazione del Senato, ben presto questa ratifica diventa una decreti imperiali. pura formalità e le Constitutiones principis (i decreti emanati dall imperatore) acquisiscono valore di vere e proprie leggi. I giuristi iniziano quindi a concentrare la propria attenzione sull interpretazione e sulla catalogazione delle Constitutiones e nascono fondamentali opere di risistemazione del diritto romano curate da giuristi di primissimo piano. Nulla rimane delle opere di Salvio Giuliano e di Sesto Pomponio, mentre si sono conservate le Institutiones di Gaio, ignoto giurista vissuto tra gli anni di Adriano e di Marco Aurelio (cioè tra il 117 e il 180). Le Institutiones, in quattro libri dedicati alle personae, alle res e alle actiones processuali, costituiscono una complessiva e sistematica trattazione di tutto il materiale giuridico precedente: diventeranno un punto di riferimento imprescindibile per tutti i giuristi successivi, al punto che continueranno a essere utilizzate come manuale di diritto e procedura fino al Statua di Gaio. Madrid, VI secolo. Tribunale Supremo. La poesia A partire da questo periodo, la poesia latina inizia a languire: i maggiori generi poetici quali l epica, la satira, il teatro non vengono più praticati; tutto ciò che ci è pervenuto appartiene a un tipo di poesia minore, non impegnata, contraddistinta da una vocazione personale e intimista, che è praticata da una cerchia di autori identificati con il nome di poetae novelli. Non si tratta di una vera e propria scuola ma semplicemente di un gruppo di poeti attivi durante il regno di Adriano (117-138) e di Antonino Pio (138-161), che compongono brevi poesie dal carattere disimpegnato, in metro vario e su argomenti disparati. I poetae novelli I poetae novelli A differenza dei poetae novi, da cui traggono ispirazione, i poetae novelli non (tra cui l imperatore rappresentano un movimento innovativo: essi cercano infatti di rinnovare i registri usuali Adriano) recuperano della poesia latina tramite il recupero di termini e stilemi ormai superati. Gli argomenti la tradizione neoterica. prediletti dai rappresentanti di questo movimento sono il mondo rurale e i contesti di vita La loro produzione è caratterizzata da: ricerca quotidiana. Li accomunano, inoltre, uno spiccato sperimentalismo metrico e una ricerca antiquaria, eleganza, antiquaria che coinvolge sia le tematiche, che spesso riprendono le tradizioni del passato di sperimentalismo metrico, Roma, sia la lingua adoperata, nella quale si fondono raffinati arcaismi e termini di uso brevità e tematiche sentimentali e soggettive. colloquiale, fra i quali spiccano, in particolare, i frequenti diminutivi. Testo PLUS Scambio di epigrammi 602 Il più famoso rappresentante di questa cerchia poetica è l imperatore Adriano, uomo di vasta e raffinata cultura, che si diletta anche a creare pregevoli versi. Tra quello che ci è pervenuto della sua produzione rientrano: un apostrofe alla sua anima , che egli avrebbe composto, stando alle fonti antiche, in punto di morte, e che rappresenta la manifestazione più famosa e significativa della produzione poetica del periodo; una tenzone poetica scherzosa con l amico Annio Floro (che a oggi si tende a identificare con quel Floro che compose un epitome dell opera storica di Tito Livio).

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale