T3 - L’incomprensibile alterità dei cristiani (Minucio

PERCORSI TEMATICI DI TESTO IN TESTO Nelle parole di Giovenale, che si sofferma a biasimare i comportamenti dei Greci che si riversano a Roma attratti forse dalla prospettiva di una vita migliore, troviamo un eco dei pregiudizi e dei sospetti che, anche ai giorni nostri, possono spiegare il rifiuto di chi è diverso per cultura e per provenienza geografica. Questo atteggiamento spesso caratterizza gli abitanti di molte grandi città, in cui le divisioni etniche non sono state affatto annullate da secoli di flussi migratori e resistono nella separazione in classi ed etnie che contraddistingue i vari quartieri delle megalopoli. Partendo da queste considerazioni il regista e sceneggiatore canadese Paul Haggis affronta la questione del razzismo nel film Crash Contatto fisico (2004). L opera, vincitrice di tre premi Oscar per il miglior film, la migliore sceneggiatura e il miglior montaggio, prende spunto da una vicenda occorsa allo stesso regista, derubato a Los Angeles della sua Porsche da due ragazzi neri. FINO A TE Cerca Crash Contatto fisico e guardalo con i tuoi compagni per avviare una discussione riguardo l intento da parte del regista di far riflettere gli spettatori sulla falsità di molti stereotipi, e di quelli razziali in particolare, attraverso le storie narrate: un poliziotto razzista decide di aiutare una donna di colore; un giovane bianco, dal comportamento irreprensibile, uccide il suo migliore amico per un sospetto che si rivelerà infondato; un agiata signora arriva a barricarsi in casa per il timore di essere aggredita. T3 L incomprensibile alterità dei cristiani Minucio Felice Octavius, 12 Nell Octavius l autore cristiano Minucio Felice (vissuto tra il II e il III d.C.) mette in scena, nei decenni della progressiva e sempre maggiore diffusione del cristianesimo, un dialogo sulla spiaggia di Ostia tra due amici separati proprio dalla fede religiosa: il cristiano Ottavio e il pagano Cecilio. Alla fine Ottavio riesce a convincere l amico della falsità delle accuse comunemente mosse ai cristiani; ma è interessante leggere il discorso pronunciato da Cecilio, che ben mostra anche nel breve estratto qui presentato lo sconcerto suscitato nei Romani tradizionalisti da un modo di pensare e di vivere completamente nuovo e difficile da comprendere per chi in esso non si riconosce. 5 10 La stessa esperienza delle cose presenti non vi mostra come le vostre inutili speranze, alimentate da una promessa vana, siano illusioni? Considerate, o infelici, finché siete ancora in vita, ciò che vi attende dopo la morte! Ecco che una parte di voi, la più grande e la migliore, come voi dite, soffre la povertà, il freddo, la fatica, la fame: il vostro dio sopporta ciò, fa finta di non accorgersi, non vuole o non può venire in aiuto della propria gente: vuol dire che è un debole o un ingiusto! Tu che sogni l immortalità dopo la morte, quando tremi di fronte ai pericoli, quando sei bruciato dalla febbre, lacerato dal dolore, non ti accorgi neppure della tua condizione? Non riconosci ancora la tua fragilità? Disgraziato! Sei convinto, tuo malgrado, della tua debolezza, e non la confessi! Ma tralascio i mali comuni a tutti. Ecco le minacce, i supplizi, le torture, le croci che voi dovete subire e non già adorare, le fiamme stesse che voi preconizzate e di cui avete orrore:1 1. le croci orrore: duplice paradosso, che gioca sul significato della croce come oggetto di adorazione e come strumento di tortura nel contesto delle persecuzioni. 580

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale