Tua vivit imago - volume 3

L ET IMPERIALE 50 gelo aveva già invaso le membra ed il corpo era ormai refrattario all azione del veleno. 4. Alla fine, entrò in una vasca piena d acqua, spruzzandone i servi più vicini a lui e dicendo di fare con quel liquido libazione a Giove liberatore. Fu portato poi in un bagno a vapore dove morì soffocato. Fu cremato senza alcuna solenne cerimonia funebre, come aveva prescritto nel suo testamento, quando ancora nel pieno della ricchezza e della potenza aveva dato disposizioni intorno alle sue ultime volontà. (trad. B. Ceva, con adattamenti) Analisi del testo L exitus illustrium virorum Nel racconto dell ondata di torture, esecuzioni e processi sommari che seguì la scoperta della congiura dei Pisoni la morte di Seneca occupa una posizione di assoluto rilievo, non soltanto per il prestigio del personaggio (per quanto il suo coinvolgimento nella congiura fosse tutt altro che sicuro) ma anche perché essa permetteva a Tacito di confrontarsi con un vero e proprio genere letterario: l exitus illustrium virorum, letteralmente morte ( congedo, uscita , eufemisticamente) di uomini illustri . Con questa espressione si indicano quei racconti di argomento storico-biografico che, descrivendo il coraggio di un grande individuo nell affrontare la morte, di solito in seguito a un accusa ingiusta o a un imprevedibile rovescio della fortuna, volevano trasmettere un esempio di virtù straordinaria e quasi sovrumana. In ambito latino il genere ebbe successo soprattutto nei circoli filosofici stoici di ispirazione repubblicana, e trovò il suo capostipite nella figura di Catone Uticense, morto suicida dopo la sconfitta nella guerra civile contro Giulio Cesare; della morte di Catone scrisse un appassionante resoconto proprio Seneca nel suo trattato De providentia (à p. 61). evidente la valenza politica di molti di questi testi, dato che spesso il vir illustris era costretto a darsi la morte proprio per la sua opposizione a un potere oppressivo e tirannico. Il racconto di Tacito della morte di Seneca, certo toccante e straordinariamente intenso sul piano narrativo, rappresenta uno degli esempi più alti del genere, ma allo stesso tempo non scioglie i dubbi sul giudizio dello storico su simili manifestazioni: nelle sue parole prevale l ammirazione per la fermezza d animo con cui il filosofo affronta la morte, oppure quella di Seneca è solo l ennesima ambitiosa mors, inutile per il bene dello Stato ed essenzialmente autoreferenziale, contro cui Tacito si scagliava già ai tempi dell Agricola (à p. 492)? Dare una risposta definitiva a questo interrogativo è purtroppo impossibile, ma vale la pena di ricordare che quello di Seneca non è l unico exitus che si legge nell opera: così come ci sono stati tramandati, infatti, gli Annales si interrompono a metà del XVI libro nel pieno di un altra scena di suicidio che vede protagonista Tràsea Peto, anch egli filosofo stoico e strenuo oppositore politico di Nerone. Socrate e Seneca, Platone e Tacito La scena della morte di Seneca è chiaramente strutturata sul modello di quella di Socrate, e in particolare sulla versione degli eventi che si legge nel Fedone di Platone: come Socrate, infatti, Seneca trascorre il lasso di tempo tra la condanna e la morte discutendo di filosofia, rassicurando gli amici ed esortandoli a non piangere per la sua morte. In questo caso alla presentazione letteraria di Tacito si sovrappone probabilmente l esplicita volontà del Seneca storico di richiamarsi a Socrate, che sembra emergere in particolare dalla scelta della cicuta come mezzo per togliersi la vita (è il «veleno già da tempo provveduto, col quale si facevano morire gli Ateniesi condannati in pubblico giudizio ): proprio la cicuta, mezzo decisamente poco romano di darsi la morte, tradisce il piano di Seneca di fare della sua fine una replica di quella del grande filosofo greco. Laboratorio sul testo COMPRENSIONE 1. Qual è l atteggiamento di Seneca di fronte all ordine di uccidersi? Rispondi con precisi riferimenti al testo. Alla morte di quale grande personaggio dell antichità può essere paragonata la morte del filosofo? 562

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Età imperiale