Tua vivit imago - volume 3

L ET IMPERIALE politica: il problema dei cristiani è che il loro culto monoteistico li portava a rifiutare anche la celebrazione di quei riti pubblici che erano percepiti come una manifestazione di sottomissione all autorità imperiale più che come un atto religioso vero e proprio. Questa mancanza nei confronti della res publica era dunque un gesto antisociale e potenzialmente sovversivo, e condizionerà per secoli il rapporto tra la comunità cristiana e il potere imperiale, che molte altre volte ancora ricorrerà allo strumento della persecuzione violenta nel tentativo, sempre rivelatosi vano, di reprimere il culto di Cristo una volta per tutte. Laboratorio sul testo COMPRENSIONE 1. possibile dividere il passo in sequenze in base ai paragrafi che lo compongono; trova per ognuno un titolo che faccia riferimento al suo contenuto informativo. 2. Quale giudizio di Tacito sul cristianesimo e sui cristiani emerge dal testo? Qual è la reazione che suscita la loro uccisione? Rispondi facendo precisi riferimenti al testo. ! repetita iuvant LE PROPOSIZIONI COMPLETIVE INTRODOTTE DA QUIN Quelle introdotte dalla congiunzione quin sono delle proposizioni completive esplicative con verbo al congiuntivo (nei tempi regolati dalla consecutio temporum) di regola usate solo dopo una reggente negativa (anche interrogativa) o di senso negativo (cfr. non decedebat infamia, quin iussum incendium crederetur, rr. 5-7). Si trovano solitamente: in dipendenza dai verba dubitandi o da espressioni di dubbio di senso negativo (non dubito, non est dubium ecc.): Nemo in Sicilia dubitat quin sit occisus ( Nessuno in Sicilia dubita che sia stato ucciso , Cicerone); in alternativa a quominus (dopo reggenti positive o negative) e a ne (dopo una sovraordinata positiva) in dipendenza dai verba impediendi (impedio, prohibeo, deterreo, teneo ecc.) e recusandi (recuso, obsto, resisto ecc.): Non recusamus quin omnia, propter quae bellum initum est, vestra sint ( Non neghiamo che siano vostri tutti i possedimenti a causa dei quali ebbe inizio la guerra , Livio); in dipendenza da espressioni particolari che significano non poter fare a meno di , non poter essere che non , non potersi trattenere dal : Germani retineri non potue rant, quin tela in nostros conicerent ( I Germani non avevano potuto trattenersi dal lanciare dardi contro i nostri soldati , Cesare). ANALISI N.B. Quin può essere usato anche: al posto di ut non nelle proposizioni consecutive dipendenti da reggente negativa o di senso negativo (Num quam tam male est Siculis, quin aliquid facete dicant, Per i Siciliani le cose non vanno mai così male, che non dicano qualcosa di divertente , Cicerone); al posto di qui non, quae non, quod non, nelle relative al congiuntivo dopo espressioni negative o interrogazioni di senso negativo (Nulla [natura] profecto est, quin suam vim retineat a primo ad extremum, Non c è certo alcuna natura che non mantenga la propria forza dal principio alla fine , Cicerone); come avverbio interrogativo al posto di cur non? (Quin potius pacem aeternam exercemus?, Perché invece non osserviamo una pace eterna? , Virgilio). Svolgi&Verifica Esercizi interattivi 1. Inquadra il QRcode: individua nei periodi proposti le proposizioni introdotte da quin e indica da che tipo di espressione sono rette. 3. Alla r. 7 Tacito utilizza il verbo subdo. Aiutandoti con il dizionario, indica come è composto e quali valori semantici possiede. Con quale accezione è utilizzato in questo contesto? Quale giudizio dell autore sottintende il suo utilizzo? 4. Osserva il genitivo eorum alla r. 13, che può dipendere sia dal termine precedente sia da quello seguente. Quale valore sintattico assume tale genitivo nell uno e nell altro caso? 556

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Età imperiale