Tua vivit imago - volume 3

L autore Tacito 15 20 4. Igitur primum correpti quidam fatebantur, deinde indicio eorum multitudo ingens haud proinde in crimine incendii quam odio humani generis convicti sunt. Et pereuntibus addita ludibria, ut ferarum tergis contecti laniatu canum interirent, aut crucibus adfixi ac flammandi, ubi defecisset dies, in usu nocturni luminis urerentur. 5. Hortos suos ei spectaculo Nero obtulerat et circense lud crum edebat, habitu aurigae permixtus plebi vel curriculo insistens. Unde quamquam adversus sontes et novissima exempla meritos miseratio oriebatur, tamquam non utilitate publica, sed in saevitiam unius absumerentur. 4. Igitur primum urerentur correpti: arrestati , participio perfetto da corripio. haud proinde quam: non tanto quanto , in correlazione. in crimine odio: la costruzione di in con l ablativo dipende qui da convicti sunt, furono dimostrati colpevoli di . La forma plurale del verbo si spiega con la concordanza a senso col soggetto al singolare collettivo multitudo ingens. pereuntibus addita ludibria: a coloro che morivano vennero inflitti anche degli oltraggi ; sottinteso sunt. ut interirent aut urerentur: proposizioni completive dipendenti da addita (sunt). ferarum tergis contecti: coperti da pelli di animali . laniatu: abla- tivo di causa, da cui dipende il successivo genitivo soggettivo canum. flammandi: una sorta di contrappasso per l accusa di aver appiccato l incendio di Roma; si trattava della pena consueta per i piromani, ma la sua sovrapposizione alla crocifissione e l utilizzo come torce umane sottolinea l efferatezza di Nerone. 5. Hortos suos absumerentur cir cense lud crum edebat: vi presentava uno spettacolo circense ; edebat è imperfetto indicativo del verbo edo, ede re, in latino il verbo tecnico dell organizzazione degli spettacoli. permixtus plebi: mescolato alla plebe ; l allitterazione sottolinea la condanna di Tacito per un simile comportamento. quamquam tamquam: in correlazione. novissima exempla meritos: il participio perfetto deponente con valore attivo meritos (da mereor) regge l accusativo novissima exempla: meritevoli di punizioni esemplari . non utilitate unius: non per la pubblica utilità, ma per la crudeltà di un unico individuo ; nota la variatio con l ablativo a cui segue la costruzione con in e l accusativo e il contrasto implicito tra publica e unius, che svela l origine del sadismo alla base delle torture inflitte ai cristiani. Analisi del testo Un atteggiamento ambivalente Nel capitolo dedicato alla persecuzione dei cristiani emerge con chiarezza l atteggiamento ambivalente di Tacito nei loro confronti: se da un lato lo storico dimostra di comprendere perfettamente la natura strumentale delle accuse di Nerone contro di loro e non dà alcun credito all eventualità che potessero essere davvero colpevoli, dall altro risulta altrettanto evidente il suo giudizio completamente negativo sulla nuova religione che proprio in quei decenni andava diffondendosi nella capitale dell impero. Tacito afferma che i cristiani erano detestati dalla popolazione di Roma per flagitia (r. 8): conosciamo da altre fonti le efferatezze di cui erano comunemente accusati i seguaci di Cristo, tra le quali vi erano l incesto, l infanticidio e il cannibalismo (quest ultima credenza era forse favorita dal rito dell eucaristia). La loro è una superstitio (r. 10), termine dispregiativo con cui anche Plinio il Giovane (Epistu lae X, 96) e Svetonio (Vita Neronis 16, 2) definiscono il cristianesimo, e Tacito descrive la sua diffusione nell impero ricorrendo non a caso a un lessico di tipo medico (exitiabilis, r. 10, è aggettivo proprio delle malattie fatali, così come reprimo ed erumpo, r. 10, sono comunemente impiegati per riferirsi al contenimento e alla diffusione di un epidemia). Quel malum (r. 11) non poteva non riversarsi infine sulla capitale, dove si concentrano cuncta atrocia aut pudenda (rr. 1112) del mondo intero, e più nociva dell accusa di aver appiccato l incendio fu per i cristiani quella di avere in odio il genere umano (odio humani generis, r. 14). Ciononostante, come si è già detto, Tacito non dà mostra neppure per un secondo di credere alle accuse di Nerone: e anzi riesce a riconoscere la miseratio (r. 19) che la sorte degli incolpevoli cristiani suscita in coloro che assistono al loro supplizio. Un avversione politica Ci si potrebbe chiedere perché, nel clima religioso dell impero romano, tendenzialmente molto tollerante nei confronti dei culti stranieri, Tacito mostri al pari di altri autori suoi contemporanei un ostilità così forte verso il cristianesimo. Le motivazioni sono probabilmente di natura 555

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Età imperiale