Tua vivit imago - volume 3

L autore Tacito ! repetita iuvant p. 552 à 25 vertens, si ultra unam alteramque noctem attineretur, nuptam esse se dictitans, nec posse matrimonium omittere, devinctam Othoni per genus vitae, quod nemo adaequaret: illum animo et cultu magnificum; ibi se summa fortuna digna visere. At Neronem, paelice ancilla et adsuetudine Actes devinctum, nihil e contubernio servili nisi abiectum et sordidum traxisse. 3. Deicitur familiaritate sueta, post congressu et comitatu Otho, et ad postremum, ne in urbe aemulatus ageret, provinciae Lusitaniae praeficitur; ubi usque ad civilia arma non ex priore infamia, sed integre sancteque egit, procax otii et potestatis temperantior. nec omittere: e che non poteva rinunciare al suo matrimonio . genus vi tae: stile, tenore di vita . illum: Otone. magnificum: sottinteso esse. digna: accusativo neutro plurale sostantivato, da cui dipende l ablativo summa fortuna . At Neronem traxisse: continua l ora tio obliqua. paelice ancilla et adsuetu dine Actes: i tre ablativi dipendono da devinctum, con adsuetudine Actes che glossa spiegando il precedente paelice ancilla; Actes è genitivo oggettivo (con desinenza greca ) di adsuetudine, vin- colato dalla relazione con Atte . Atte era una liberta di origine asiatica, con la quale Nerone aveva una relazione dal 55 d.C. nihil traxisse: non aveva tratto da questo concubinaggio servile nulla che non fosse spregevole e sordido . 3. Deicitur potestatis temperantior Deicitur: viene allontanato ; dal verbo dipendono i successivi complementi di separazione all ablativo familiari tate sueta, congressu e comitatu. post: avverbio: in seguito . ne ageret: finale negativa; perché non restasse in città a fare concorrenza (all imperatore) . aemu latus: participio perfetto deponente con valore attivo da aemulor, rivaleggiare, fare concorrenza . provinciae Lusita niae: corrispondente all incirca all attuale Portogallo. usque ad civilia arma: la guerra civile del 69, che vide Otone tra gli assoluti protagonisti. non ex priore infa mia: non secondo la sua cattiva reputazione precedente . egit: si comportò . procax otii et potestatis temperantior: nota il chiasmo*, coi nominativi alle estremità e i genitivi al centro. Analisi del testo Poppea come Seiano L ascesa di Poppea a corte come nuova favorita di Nerone è descritta da Tacito in termini molto simili a quella di Seiano al fianco di Tiberio (à T13). In entrambi i casi è vista come un elemento caratterizzante nella narrazione dell anno in corso, il 23 d.C. nel caso di Seiano e il 58 d.C. in quello di Poppea; questa corrispondenza ha probabilmente lo scopo di conferire al racconto delle loro vicende una coerenza cronologica e letteraria che doveva essere meno marcata nella realtà. Il successo dei due personaggi, inoltre, è descritto come una sciagura per l intero mondo romano: così, se Seiano era lo strumento della fortuna e dell ira deum contro la res Romana, le macchinazioni di Poppea rappresentano un magno rum rei publicae malorum initium (rr. 1-2). Del tutto simile è anche la compresenza di qualità contrastanti e talvolta opposte, secondo il tipo del ritratto paradossale : questo aspetto è ancora più netto nel caso di Poppea, la quale secondo Tacito addirittura aveva tutte le qualità a eccezione di un indole onesta (r. 5). Di una bellezza quasi leggendaria, ricca, di nobile famiglia, provvista di una vivace intelligenza, Poppea era al tempo stesso un abilissima manipolatrice, capace di utilizzare il suo fascino magnetico per raggiungere i suoi obiettivi. L inizio della sua relazio- ne con Nerone, favorita dalla mediazione di Otone, rappresenta nel racconto di Tacito un vero e proprio salto di qualità nelle crudeltà del princeps: Poppea individua infatti immediatamente gli ostacoli tra lei e il vertice del potere, e con le sue lusinghe (per blan dimenta et artes, r. 19) comincia a fare pressione su Nerone perché li tolga di mezzo; la prima a farne le spese è la liberta Atte, da anni amante dell imperatore, ma poco dopo a subire le trame di Poppea saranno anche Agrippina e Ottavia. All inizio del libro XIV, infatti, Tacito si soffermerà sul ruolo rivestito da Poppea nella decisione di Nerone di eliminare la madre e la prima moglie, così da poter finalmente sposare la sua nuova amante e farne la donna più potente di Roma. Modelli sallustiani Se l impatto di Poppea su Nerone è descritto in termini molto simili a quello provocato da Seiano sul principato di Tiberio, i due personaggi condividono anche un altra caratteristica: entrambi sono stati concepiti da Tacito come alter ego di altrettanti protagonisti del De coniuratione Catilinae di Sallustio. Si è già visto come il ritratto di Seiano debba moltissimo, sul piano dello stile e dei contenuti, a quello di Catilina nel capitolo 5 della monografia sallustiana; allo stesso modo, le qualità contradditorie della 551

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Età imperiale