T14 ITA - Claudio viene avvelenato

L autore Tacito COMPETENZE ATTIVE Per discutere in classe Velleio Patèrcolo (ca 9 a.C.-31 d.C.) nei due libri delle Historiae ci ha lasciato un esempio di storiografia filoimperiale, che parla del regno di Tiberio come del periodo migliore della storia dell impero e che riabilita anche la figura di Seiano. «Seguendo questi esempi, Tiberio Cesare ebbe ed ha tutt ora, come ineguagliabile aiutante delle funzioni imperiali in ogni campo, Elio Seiano, nato da un eminente personaggio del ceto equestre, e per parte di madre legato ad illustri ed antiche famiglie, insigni per cariche pubbliche, con fratelli, cugini e uno zio materno di rango consolare, ricchissimo egli stesso di zelo e di lealtà, ed anche dotato di una complessione [salute] fisica rispondente al vigore dello spirito. Uomo di una serietà serena, di una giocondità di altri tempi, simile nel gestire [gesticolare] ad una persona estranea agli affari, alieno dall avanzare pretese, e per questo capace di ottenere tutto, uso a giudicare sé stesso al di sotto della stima tributatagli dagli altri, calmo nell espressione del volto e nella vita, insonne nell animo (II, 127, 3-4, trad. L. Agnes). Il ritratto di Seiano che presenta Velleio Patèrcolo è completamente diverso da quello delineato da Tacito. Si tratta di versioni antitetiche, che sicuramente risentono di una visione di parte della storia. Anche oggi, nell era della comunicazione online, facciamo fatica a riconoscere quelle che sono le fake news dalle notizie degne di credibilità. Sai come riconoscere le notizie false nel web, e conosci gli strumenti per non cadere nella suggestione della notizia a effetto, ma falsa? Documentati su questo argomento e poi redigi un decalogo di regole per riconoscere le fake news, che condividerai con la classe. T14 Claudio viene avvelenato tratto da Annales XII, 66-67 italiano Il peso crescente nelle gerarchie di corte della spregiudicata Agrippina, nipote e poi moglie dell imperatore Claudio, si manifesta nelle trame sempre più audaci che la donna mette in atto per favorire Nerone contro Britannico, figlio di Claudio e dunque candidato ideale alla sua successione. L eliminazione fisica dello zio-marito attraverso il veleno è la dimostrazione che, per Agrippina, il fine giustifica qualsiasi mezzo. 66.1. In mezzo a tante preoccupazioni, Narcisso1 fu colto da una malattia e si recò 5 10 15 a Sinuessa2 per riprendere le forze in quell ottimo clima e con quelle acque salutari. Allora Agrippina, deliberata da tempo al delitto e pronta a cogliere la prima occasione, e non certo priva di complici, si consultò intorno al tipo di veleno da adoperare, che non avrebbe dovuto essere di effetto repentino perché non fosse palese il misfatto e neppure tale da produrre una lenta azione corrosiva, perché in questo caso Claudio, avvicinandosi alla morte, cosciente del tradimento subito, si sarebbe certamente volto di nuovo all affetto del figlio. Era opportuno cercare qualche cosa di raffinato, che sconvolgesse la mente e provocasse una morte lunga. 2. Fu scelta una abilissima avvelenatrice di nome Locusta,3 poco prima condannata per veneficio e a lungo ritenuta come uno degli appoggi del regno. In virtù dell abilità di quella donna fu confezionato il veleno, che fu somministrato da un eunuco di nome Aloto, che aveva di solito l incarico di portare le vivande e di assaggiarle per primo. 67.1. Ogni particolare di quest episodio fu in seguito così noto, che gli storici di quel tempo poterono narrare che il veleno fu versato sopra dei funghi che piacevano 1. Narcisso: potente liberto di Claudio, era ostile ad Agrippina; vedi anche l analisi. 2. Sinuessa: città al confine tra gli attuali Lazio e Campania, era una rinomata località termale. 3. Locusta: nominata da Tacito già nel libro XII degli Annales, al capitolo 66; era una sorta di avvelenatrice ufficiale della corte di Nerone, di cui si era in precedenza servita Agrippina per togliere di mezzo Claudio senza destare sospetti. 545

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale