T13 LAT - Ritratto di Seiano

L ET IMPERIALE portanza della storia di Roma è descritto come un vero e proprio trionfo dell ipocrisia, tanto da parte dei senatori (che sapevano perfettamente che la scelta di conferire il potere a Tiberio era tutt altro che libera o spontanea) quanto da parte dello stesso Tiberio, che pur affermando di non essere all altezza del compito non ha in realtà alcuna intenzione di rinunciare al principato. Questa doppia finzione è magistralmente riassunta da Tacito nella maliziosa osservazione sulla psicologia dei senatori, i quali «avevano una sola paura, quella di far vedere che lo capivano (quibus unus metus si intelligere viderentur, r. 14). L episodio relativo ad Asinio Gallo, che ci è tramandato anche da Cassio Dione, rischia di svelare subito l ipocrisia del nuovo imperatore: all affermazione di Tiberio che si sarebbe accontentato di governare soltanto una parte dello Stato, il figlio di Asinio Pollione osò infatti rispondere « io ti chiedo , disse, o Cesare, qual parte dello Stato tu vuoi ti sia affidata ( interrogo , inquit, Caesar, quam partem rei publicae mandari tibi velis , rr. 24-25). La risposta di Tiberio è apparentemente conciliante; ma la sorpresa manifestata e il fastidio che gli attraversa il volto rendono subito chiaro l errore di Gallo, che non a caso si affretta immediatamente a correggere il senso della sua pericolosa domanda. Mettiti alla prova Laboratorio sul testo ONLINE T13 Ritratto di Seiano tratto da Annales IV, 1 latino La seconda parte del racconto del regno di Tiberio negli Annales, che comincia col libro IV dell opera, ha tra i suoi protagonisti assoluti Lucio Elio Seiano, potentissimo prefetto del pretorio (cioè comandante della guardia pretoriana, la guardia del corpo personale dell imperatore), un uomo letteralmente divorato dall ambizione; all inizio del quarto libro Tacito ci consegna un ritratto memorabile di questo inquietante personaggio. Audio LETTURA 5 1.1. C. Asinio C. Antistio consulibus nonus Tiberio annus erat compositae rei publicae, florentis domus (nam Germanici mortem inter prospera ducebat), cum repente turbare fortuna coepit, saevire ipse aut saevientibus vires praebere. Initium et causa penes Aelium Seianum, cohortibus praetoriis praefectum, cuius de potentia supra memoravi: nunc originem mores et quo facino re dominationem raptum ierit, expediam. 2. Genitus Vulsinis patre Seio Strabone equite Romano, et prima 1.1. C. Asinio expediam C. Asinio C. Antistio consulibus: ablativo assoluto nominale; secondo la tradizione annalistica, il libro si apre con l indicazione dei consoli in carica. L anno è il 23 d.C. nonus Tiberio annus erat: dativo di possesso. compo sitae rei publicae: letteralmente: dello Stato pacificato , vale a dire della stabilità nel governo dello Stato ; qui, come in seguito florentis, il participio congiunto sostituisce un sostantivo astratto di significato affine. florentis domus: genitivo dipendente da annus, come già il precedente. nam ducebat: infatti considerava la morte di Germanico tra gli eventi fortunati . Germanico era morto più di tre anni prima; la considerazione malevola di 542 Tacito sottolinea l avversione di Tiberio nei suoi confronti e il sollievo per la sua scomparsa, che agli occhi del princeps aveva contribuito a rendere la sua casata florens. cum repente coepit: esempio di cum inverso, per cui la subordinata temporale vale quand ecco che , un accezione qui ulteriormente sottolineata dalla presenza dell avverbio repente. saevire prae bere: (incominciò) a incrudelirsi in prima persona o a dare man forte a coloro che commettevano crudeltà ; i due infiniti dipendono da coepit, con cambio di soggetto rispetto al precedente turbare fortu na coepit (ipse = Tiberio). Initium et causa penes Aelium Seianum: tanto l endiadi* quasi-sinonimica initium et causa (che Ta- cito utilizza anche nelle Historiae) quanto la preposizione penes, di registro stilistico elevato, aggiungono enfasi all introduzione del personaggio di Seiano. praefectum: apposizione di Aelium Seianum; il sostantivo regge il dativo, come il verbo praeficio da cui deriva. supra memoravi: ad Anna les, III, 66. quo ierit: un caso di variatio*: il verbo principale expediam regge prima i due accusativi originem mores (coordinati per asindeto*) e poi l interrogativa indiretta. raptum: supino attivo da rapio con valore finale ( per usurpare ), dipende dal verbo di moto ierit (congiuntivo perfetto di eo). 2. Genitus Vulsinis viguit ceciditque Vulsinis: antica città etrusca corrispondente all odierna Bolsena, nel Lazio

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale