Tua vivit imago - volume 3

L ET IMPERIALE 10 15 20 Nec eo segnius propinquos adfinis fratres trucidant spoliant: factum esse scelus loquuntur faciuntque. [ ] 51.1. Celeberrimos auctores habeo, tantam victoribus adversus fas nefasque inreverentiam fuisse, ut gregarius eques occisum a se proxima acie fratrem professus praemium a ducibus petierit. Nec illis aut honorare eam caedem ius hominum aut ulcisci ratio belli permittebat. Distulerant tamquam maiora meritum, quam quae statim exsolverentur; nec quidquam ultra traditur. 2. Ceterum et prioribus civium bellis par scelus inciderat. Nam proelio, quo apud Ianiculum adversus Cinnam pugnatum est, Pompeianus miles fratrem suum, dein cognito facino re se ipsum interfecit, ut Sisenna memorat: tanto acrior apud maiores, sicut virtutibus gloria, ita flagitiis paenitentia fuit. Sed haec aliaque ex vetere memoria petita, quotiens res locusque exempla recti aut solacia mali poscet, haud absurde memorabimus. Senza sosta intanto trucidano, spogliano parenti, consanguinei, fratelli; dicono che è un delitto e intanto lo compiono. [ ] 5.1 Secondo autorevoli fonti, nei vincitori era tale il disprezzo per ogni principio elementare del giusto e dell ingiusto che un semplice cavaliere, dichiarandosi uccisore del fratello nell ultima battaglia, chiese ai comandanti un premio. Il diritto umano non consentiva loro di onorare un assassino, né le ragioni della guerra di punirlo. Così rimandarono la decisione, con la scusa che meritava più di quanto potessero dargli sul momento. Sul seguito non si seppe nulla. 2. Si trattava peraltro di un crimine già verificatosi in una guerra civile dei tempi passati: nella battaglia combattuta contro Cinna presso il Gianicolo, un soldato pompeiano, come racconta Sisenna, uccise il proprio fratello, ma poi, scoperto il proprio misfatto, si diede la morte: tanto più viva era nei nostri antenati la gloria per i meriti e il rimorso per la colpa. E cadrà sempre a proposito ricordare questi e altri fatti, tratti dalla storia antica, ogniqualvolta l occasione offerta dagli avvenimenti richieda un esempio di bene o un conforto al male. (trad. M. Stefanoni) Nec eo: letteralmente: e non per questo . segnius: è comparativo dell avverbio segniter. propinquos adfinis fratres: nota il tipico tricolon in asindeto*, molto frequente in Tacito. factum faciunt que: la sententia chiude la scena riassumendone la paradossalità: i soldati che hanno assistito al parricidio lamentano sì gli orrori della guerra civile, ma non smettono di compierli. 51.1. Celeberrimos auctores ultra traditur tantam fuisse: l infinitiva dipende dal precedente celeberrimos auc tores habeo: ho delle fonti autorevolissime, (secondo le quali ) . ut petierit: proposizione consecutiva, anticipata da tantam inreverentiam nell infinitiva. occi sum fratrem: sottinteso esse; l infinitiva 538 dipende da professus, participio perfetto deponente con valore attivo da profiteor ( dichiarare ). illis: cioè ai duces prima menzionati. distulerant: sottinteso eum, letteralmente lo fecero aspettare , cioè rimandarono la decisione su di lui . 2. Ceterum memorabimus Cete rum: avverbio: del resto, d altra parte . civium bellis: letteralmente guerre di concittadini ; Tacito ricorre talvolta a questa perifrasi* invece che al più comune civilia bella. apud Ianiculum adversus Cinnam: un episodio della guerra civile tra Mario e Silla. pugnatum est: perfetto passivo impersonale ( si combatté ). Pompeianus: vale a dire di Pompei, in Campania. fratrem suum se ipsum: i due oggetti dipendono entrambi da inter fecit, concentrazione sintattica che contribuisce a fare dell omicidio-suicidio del soldato pompeiano un unica azione. Si senna: Lucio Cornelio Sisenna, morto nel 67 a.C.: fu autore di Historiae sul periodo relativo alla guerra sociale e allo scontro tra Mario e Silla. sicut ita: in correlazione. virtutibus flagitiis: ablativi di causa. quotiens poscet: letteralmente, ogni qualvolta richiederà ; poscet (che regge i due complementi oggetti antitetici exempla recti / solacia mali) è futuro semplice da posce re. haud absurde: non inopportunamente ; si noti la litote, che enfatizza le scuse dello storico per la divagazione dal tema principale della sua opera.

Tua vivit imago - volume 3
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Età imperiale