Tua vivit imago - volume 3

L autore Tacito 10 ! repetita iuvant p. 536 à 15 lauru rosaque constraverant, exstructis altaribus caesisque victimis regium in morem; quae laeta in praesens mox perniciem ipsis fece re. 3. Aderant Valens et Caecina monstrabantque pugnae locos: hinc inrupisse legionum agmen, hinc equites coortos, inde circumfusas auxiliorum manus; iam tribuni praefectique, sua quisque facta extollentes, falsa vera aut maiora vero miscebant. Vulgus quoque militum clamore et gaudio deflectere via , spatia certaminum recognoscere, aggerem armorum, strues corporum intueri mirari; et erant quos varia sors rerum lacrimaeque et misericordia subiret. 4. At non Vitellius flexit oculos nec tot milia insepultorum civium exhorruit: laetus ultro et tam propinquae sortis ignarus instaurabat sacrum dis loci. lauru rosaque: con allori e rose , sono singolari collettivi; il dettaglio è in stridente contrasto con la macabra descrizione dei cadaveri insepolti che ancora costellano il campo di battaglia. exstructis morem: innalzati altari e sacrificate vittime, secondo il costume riservato ai re . exstructis victimis: ablativi assoluti. regium in mo rem: qui in con l accusativo introduce un complemento di modo, e va tradotto con alla maniera di, secondo ; l accoglienza regale riservata a Vitellio dagli abitanti di Cremona getta una luce negativa sul personaggio, data l atavica avversione dei Romani per i reges. quae: nominativo neutro plurale in nesso relativo: ma queste inziative . in praesens mox: sul momento in seguito , in contrapposizione. perniciem ipsis fece re: Tacito allude al devastante saccheggio di Cremona messo in atto qualche mese dopo dai soldati di Vespasiano come rappresaglia per l appoggio della città a Vitellio. 3. Aderant misericordia subiret Va lens et Caecina: il già ricordato Aulo Cecina Alieno e Fabio Valente, l altro generale di Vitellio vincitore della battaglia. hinc inrupisse manus: da qui si era lanciata all assalto la schiera delle legioni, da qui avevano caricato i cavalieri, da lì si erano insinuate le truppe ausiliarie ; il resoconto dei due generali a Vitellio è affidato all o ratio obliqua, introdotta da un sottinteso verbum dicendi. coortos circumfusas: sottinteso esse; sono due infiniti perfetti passivi, rispettivamente da coorior e da circumfundo. tribuni praefectique: gli ufficiali di grado inferiore rispetto a Valente e Cecina. sua extollentes: ciascuno esaltando le proprie imprese . quisque extollentes: nota la variatio* tra il pronome distributivo al singolare (quisque) e il participio al plurale (extollentes). Vulgus quoque militum: anche i soldati semplici (letteralmente: anche la folla dei soldati ): Tacito scende ancora nella gerarchia militare. clamore et gaudio: ablativi di modo. deflectere recogno scere intueri mirari: infiniti storici. et erant subiret: letteralmente e c erano coloro nei quali si insinuavano la volubilità delle vicende umane, le lacrime e la compassione . subiret: un esempio di sillessi*, con il verbo che concorda in numero soltanto con il soggetto più vicino (qui il singolare misericordia). 4. At non dis loci At non: sottolinea il contrasto fra la commozione dei soldati semplici e l indifferenza di Vitellio. flexit: si contrappone implicitamente al flexit che apriva il capitolo (r. 1): allora Vitellio aveva voluto compiere una deviazione verso Cremona per soddisfare la sua curiosità, qui non distoglie lo sguardo dal massacro dei suoi concittadini come avrebbe dovuto. tam propinquae sortis ignarus: ignaro di una sorte tanto vicina ; anche Vitellio, come Otone, avrebbe regnato soltanto per pochi mesi. instaurabat loci: allestiva un sacrificio per gli dèi del luogo , come ringraziamento per l esito della battaglia. Analisi del testo Vitellio e Cesare: il modello di Lucano La visita guidata sul campo di battaglia di Bedriacum voluta da Vitellio appartiene a una tradizione consolidata: era infatti una consuetudine dei generali vittoriosi compiere simili sopralluoghi, e scene analoghe si leggono in molti testi storiografici precedenti (per esempio in Sallustio e Livio). In questo caso, tuttavia, il gesto si carica di connotazioni negative: Vitellio infatti non aveva alcun merito per la vittoria (a guidare il suo esercito contro le truppe di Otone erano stati i suoi due luogotenenti, Cecina e Valente), e del generale vittorioso gli resta soltanto la tracotanza. L accoglienza regale che gli viene riservata dagli abitanti di Cremona e la totale mancanza di compassione per la morte di tanti Romani gettano inoltre una luce sinistra sul personaggio, la cui fine imminente viene preannunciata già alla fine del capitolo (tam propinquae sortis ignarus, r. 14). Tacito rende chiara la connotazione negativa del gesto di Vitellio anche attraverso la scelta di un preciso modello letterario: la scena infatti si richiama esplicitamente all analogo sopralluogo effettuato da Cesare sul campo di Farsàlo così come è descritto da Lucano nel suo Bellum civile (à p. 180). A rendere evidente il rapporto con Lucano è in particolare l espressione lustrare 535

Tua vivit imago - volume 3
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Età imperiale