T9 ITA - L’assassinio di Galba e Pisone

L ET IMPERIALE T9 L assassinio di Galba e Pisone tratto da Historiae I, 41-44 italiano I primi libri delle Historiae sono occupati per intero dalle vicende relative a quel 69 d.C. che nel Dialogus de oratoribus (17, 3) Tacito aveva definito illum longum et unum annum, quell anno lungo e unico . Il 15 gennaio l imperatore Galba viene barbaramente ucciso per le vie di Roma insieme al suo successore designato Pisone, in seguito a una congiura ordita da Marco Salvio Otone: il crudo resoconto di quella incontenibile esplosione di violenza rivela tutta l abilità narrativa dello storico. 41.1. Vistasi addosso quella schiera di armati,1 l alfiere della coorte che scortava 5 10 15 20 Galba (dicono che fosse Atilio Vergilione) strappò dall insegna l immagine di Galba2 e la gettò a terra. A quel segnale, tutti i soldati si dichiararono per Otone; il popolo fuggì abbandonando il foro, gli incerti si videro le armi puntate addosso. 2. Presso il lago Curzio,3 per il panico dei portatori, Galba venne sbalzato dalla lettiga e travolto. Le sue ultime parole4 variano in ragione dell odio o dell ammirazione di chi le ha riferite. Per alcuni avrebbe domandato con voce supplichevole che male aveva fatto, implorando pochi giorni per pagare il donativo; ma i più vogliono che abbia offerto lui stesso la gola ai suoi assassini, dicendo: Su, colpite, se lo esige il bene dello Stato . Parole cadute tra l indifferenza dei suoi uccisori. 3. L identità dell assassino è incerta: alcuni indicano Terenzio, un riservista, altri Lecanio; per la tradizione più corrente, sarebbe invece stato Camurio,5 un soldato della quindicesima legione, a puntargli la spada alla gola e a trapassarlo. Gli altri gli dilaniarono orrendamente gambe e braccia (il petto era coperto dalla corazza); molte ferite gli vennero inferte per disumana ferocia, quand era ormai un corpo smembrato. 42. Si scagliarono poi su Tito Vinio.6 Anche per lui si discute se, al sentirsi la morte addosso, gli siano rimaste le parole in gola, o se abbia gridato che non era possibile che Otone avesse dato ordine di ucciderlo. Fu una menzogna dettata dalla paura o l ammissione della sua complicità nella congiura? La sua vita e la fama che aveva indurrebbero a credere che fu complice di un delitto, di cui era la causa. Cadde davanti al tempio del divo Giulio,7 abbattuto da un primo colpo al polpaccio e poi passato da parte a parte per mano del legionario Giulio Caro. 43.1. La nostra epoca vide distinguersi quel giorno un uomo, Sempronio Denso. Centurione della coorte pretoria e assegnato a scorta di Pisone8 da Gal- 1. schiera di armati: il riferimento è ai soldati a cavallo che Otone aveva inviato per assassinare Galba, di cui si parla nel capitolo 40. 2. l immagine di Galba: le coorti pretorie erano precedute da una imago dell imperatore, portata da un vexillarius, il portainsegne, reso nella traduzione con alfiere . 3. il lago Curzio: si trovava nel foro romano, e doveva il suo nome al fatto che in tempi antichissimi era una palude; sul ruolo di un Curzio nella nascita del topo- 532 nimo esistono differenti versioni, tramandate tra gli altri da Varrone e Tito Livio. 4. Le sue ultime parole: Tacito manifesta spesso l interesse per le ultime parole famose pronunciate da grandi personaggi, interesse che condivide con altri autori del suo tempo come Svetonio e il greco Plutarco. 5. Camurio: di questi tre soldati menzionati da Tacito come esecutori materiali dell assassinio di Galba (Terenzio, Lecanio, Camurio) non si sa nulla. 6. Tito Vinio: uno dei più stretti collaboratori di Galba e console insieme a lui per l anno 69 d.C.; è evidente la volontà dei congiurati di eliminare non soltanto il vecchio imperatore, ma anche il suo en tourage. 7. tempio del divo Giulio: costruito nel 29 a.C. nel foro, nel punto in cui era stato cremato il cadavere di Giulio Cesare. 8. Pisone: Lucio Calpurnio Pisone Liciniano era il successore designato di Galba.

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale