Tua vivit imago - volume 3

L ET IMPERIALE 15 20 25 tim pectore arriperet artes honestas et, sive ad rem militarem sive ad iuris scientiam sive ad eloquentiae studium inclinasset, id solum ageret, id universum hauriret. 29.1. At nunc natus infans delegatur Graeculae alicui ancillae, cui adiungitur unus aut alter ex omnibus servis, plerumque vilissimus nec cuiquam serio ministerio accommodatus. Horum fabulis et erroribus [et] virides [teneri] statim et rudes animi imbuuntur; nec quisquam in tota domo pensi habet, quid coram infante domino aut dicat aut faciat. 2. Quin etiam ipsi parentes non probitati neque modestiae parvulos adsuefaciunt, sed lasciviae et dicacitati, per quae paulatim impudentia inrepit et sui alienique contemptus. 3. Iam vero propria et peculiaria huius urbis vitia paene in utero matris conc pi mihi videntur, histrionalis favor et gladiatorum equorumque studia: quibus occupatus et obsessus animus quantulum loci bonis artibus relinquit? Quotum quemque invenies qui domi quicquam aliud loquatur? Quos alios adulescentulorum sermones excipimus, si quando auditoria intravimus? 4. Ne praeceptores quidem ullas crebriores cum auditoribus suis fabulas habent; colligunt enim discipulos non severitate disciplinae nec ingenii experimento, sed ambitione salutationum et inlecebris adulationis. lo indirizzassero alla carriera militare, o allo studio del diritto, oppure alla pratica dell eloquenza, a questo soltanto si dedicasse, da questo pensiero si facesse assorbire completamente. 29.1. Ma al giorno d oggi il bambino appena nato viene affidato a qualche servetta di origine greca, cui si aggiunge l uno o l altro degli schiavi presi a caso, la maggior parte delle volte del tutto spregevole e inadatto a qualunque seria mansione. Le loro favole e le loro sciocchezze si imprimono negli animi ancora teneri e acerbi dei bambini, e nessuno in tutta la casa si preoccupa minimamente di quello che dice o fa in presenza del piccolo padrone. 2. Anzi, perfino i genitori abituano i piccoli non all onestà e alla temperanza, ma piuttosto alla lascivia e alla petulanza, che a poco a poco lasciano strada all impudenza e al disprezzo di sé e degli altri. 3. E davvero mi sembra che ormai certi vizi propri e peculiari di questa città, come la passione per gli attori e la mania per i gladiatori e le corse di cavalli, siano concepiti quasi nel grembo materno; ma in un animo preso e occupato da simili interessi, quanto poco spazio rimane libero per le arti oneste? Quanti troverai che in casa parlino di qualcosa d altro? Di quali altri argomenti abbiamo sentito chiacchierare i ragazzini, se ci è capitato qualche volta di entrare nelle aule di una scuola? 4. Perfino i maestri parlano quasi solo di questo con quanti frequentano le loro classi; e infatti raccolgono gli allievi non con la severità della loro disciplina o con la provata eccellenza del loro ingegno, ma con il loro ossequioso servilismo e con le lusinghe dell adulazione. (trad. E. Berti) sive studium: si tratta delle tre attività tradizionali verso le quali potevano indirizzarsi i giovani romani di buona famiglia: la carriera militare (res militaris), lo studio del diritto (iuris scientia), la pratica dell oratoria (eloquentiae studium). 29.1. At nunc dicat aut faciat Grae culae: il diminutivo ha qui un chiaro valore dispregiativo e sottolinea la condanna di Messalla per la pratica descritta. unus aut alter: sottintende la casualità della scelta, come a dire uno qualunque . Messalla si riferisce qui al paedagogus, lo schiavo (anch egli di origine greca, di solito) che impartiva ai bambini la prima educazione. fabulis et erroribus: sono com- 526 plementi di causa efficiente all ablativo: e gli animi teneri e acerbi vengono subito pervasi dalle favole e dalle sciocchezze di costoro . nec quisquam pensi habet: è un espressione idiomatica che vale e nessuno si preoccupa affatto di (pensi è participio perfetto da pende re). 2-3. Quin etiam auditoria intravimus? probitati dicacitati: i quattro dativi dipendono tutti da adsuefaciunt, abituano , che regge anche l oggetto parvulos. per quae inrepit: proposizione relativa propria, i cui due soggetti (con il verbo al singolare, concordato con il primo) sono impudentia e contemptus. histrionalis studia: histrionalis e studia sono apposizioni del precedente vitia, e riassumono gli svaghi tipici della Roma imperiale: il teatro, gli spettacoli gladiatori e le corse dei cavalli. quibus: nesso relativo, si riferisce ai summenzionati vitia. quantu lum loci: quanto poco spazio , con loci genitivo partitivo. 4. Ne praeceptores adulationis se veritate experimento: nota il chiasmo* dei casi, con gli ablativi all estremità (seve ritate experimento) e i genitivi al centro (disciplinae nec ingenii). Ritorna per la terza volta nel discorso di Materno la coppia di sostantivi severitas e disciplina: è evidente l insistenza sui due valori che sono venuti meno nell educazione dei giovani.

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Età imperiale