T6 ITA - Adulterio e matrimonio

L autore Tacito T6 Adulterio e matrimonio tratto da Germania 18-19 italiano Una sezione consistente della Germania è dedicata alle caratteristiche della società dei popoli germanici; è in questi capitoli in particolare che emerge il confronto (implicito, ma al tempo stesso facilmente riconoscibile) tra le virtù di una civiltà ancora incorrotta e i vizi della società romana. questo il caso della descrizione delle pratiche coniugali dei Germani e del loro atteggiamento nei confronti dell adulterio. 5 10 15 20 25 30 18. [ ] 2. Presso di loro non è la moglie che porta la dote al marito, ma questi che l offre alla moglie; intervengono i genitori e i parenti che passano in rassegna i doni, che non sono destinati al compiacimento della donna, né tali da offrire ornamenti alla nuova sposa, ma sono dei buoi, un cavallo bardato, uno scudo con lancia e spada. In cambio di questi doni, si acquista la moglie, che, a sua volta, consegna al marito qualche arma: in ciò sta per i Germani tutto il contenuto più profondo del vincolo; questi sono per loro i sacri misteri e le divinità delle nozze. 3. Perché la consorte non si senta esclusa dalle aspirazioni di valore del marito, nonché dai rischi della guerra, fin dal momento in cui si prendono gli auspici delle nozze, essa è chiamata a dividere fatiche e pericoli, pronta a soffrire e ad osare la stessa sorte, tanto in pace quanto in guerra; di questo sono simboli i buoi accoppiati, il cavallo bardato, le armi recate in dono. Così la donna deve vivere, così deve, a sua volta, dare la vita: sa che deve rendere ai figli pure e degne le cose che riceve, quelle che saranno ricevute poi dalle nuore e da queste di nuovo trasmesse ai nipoti. 19.1. Esse vivono, dunque, rigidamente oneste, senza essere guastate né da attrattive di spettacoli, né da eccitamenti di conviti; tanto gli uomini quanto le donne ignorano la possibilità di corrispondere segretamente. Pur trattandosi di una popolazione così numerosa, pochissimi sono i casi di adulterio, la cui punizione è immediata e affidata al marito: questi alla presenza dei parenti scaccia di casa la donna adultera, che ha tagliate le chiome, denudato il corpo e che, sotto le percosse del marito, vien fatta passare attraverso tutte le strade del villaggio; nessuna indulgenza, infatti, per la donna che ha prostituito la sua onestà: se pur bella, giovane e ricca non potrà più trovare marito. Nessuno, infatti, presso i Germani si prende gioco dei vizi, là non si chiama spirito dei tempi né il corrompere né il lasciarsi corrompere. 2. Miglior costume è quello di alcune città in cui si sposano soltanto le fanciulle, e così si esaurisce in una volta sola la speranza e la brama delle nozze. Così le donne sposano un solo uomo, come hanno in sorte un solo corpo e una sola vita, perché non vi sia in loro altro pensiero di matrimonio oltre quel primo, né i loro desideri vadano al di là di esso, e perché non amino il marito in sé, ma in lui amino il simbolo stesso del connubio. Ritengono delitto limitare le nascite dei figli o sopprimere qualcuno dei figli nati dopo il primo: presso i Germani i buoni costumi hanno un valore maggiore di quello che hanno altrove le buone leggi. (trad. B. Ceva) 523

Tua vivit imago - volume 3
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Età imperiale