L’Agricola

L ET IMPERIALE L Agricola T2 L esempio di Agricola tratto da Agricola 1-3 latino L Agricola si apre con un breve proemio, nel quale Tacito si preoccupa di giustificare il fine dell opera nel quadro politico e letterario del suo tempo: il terribile quindicennio del tiranno Domiziano è ormai alle spalle, ma i suoi effetti sulla vita e sulla cultura dei Romani non si sono ancora del tutto dissolti. 1.1. Clarorum virorum facta moresque posteris tradere, antiqu tus usitatum, ne ! repetita iuvant 5 à p. 513 10 nostris quidem temporibus quamquam incuriosa suorum aetas omisit, quotiens magna aliqua ac nobilis virtus vicit ac supergressa est vitium parvis magnisque civitatibus commune, ignorantiam recti et invidiam. 2. Sed apud priores ut agere digna memoratu pronum magisque in aperto erat, ita celeberrimus quisque ingenio ad prodendam virtutis memoriam sine gratia aut ambitione bonae tantum conscientiae pretio ducebatur. 3. Ac plerique suam ipsi vitam narrare fiduciam potius morum quam adrogantiam arbitrati sunt, nec id Rutilio et Scauro citra fidem aut obtrectationi fuit. Adeo virtutes iisdem temporibus optime aestimantur, quibus facillime gignuntur. 4. At nunc narraturo mihi vitam defuncti hominis venia opus fuit, quam non petissem incusaturus. Tam saeva et infesta virtutibus tempora. 2.1. Legimus, cum Aruleno Rustico Paetus Thrasea, Herennio Senecioni Priscus Helvidius laudati essent, capitale fuisse, neque in ipsos modo auctores, sed in libros 1.1. Clarorum virorum invidiam Clarorum tradere: tramandare ai posteri le azioni e i costumi degli uomini illustri ; l intera frase infinitiva è complemento oggetto del verbo principale omisit. Facta e mores erano i due elementi convenzionali degli encomi biografici. antiqu tus usitatum: è in apposizione rispetto all infinitiva precedente; antiqu tus è un avverbio ( anticamente ). ne temporibus: neppure ai nostri tempi . quamquam incuriosa suorum: seppure incurante dei suoi ; l aggettivo incuriosa concorda col soggetto della principale, aetas, mentre suorum sottintende clarorum virorum. quotiens invidiam: subordinata temporale ( ogni volta che ). I due perfetti indicativi vicit ac supergressa est vengono rispettivamente dai verbi vinco e supergredior ( superare , deponente); nota la triplice allitterazione* di virtus vicit vitium, che conferisce solennità alla formulazione. ignorantiam invidiam: i due accusativi sono apposizioni di vitium e ne esplicitano il senso. 2. Sed apud priores ducebatur ut ita: in correlazione: come così . agere digna memoratu: compiere azioni degne di essere ricordate ; digna è 510 neutro plurale sostantivato che dipende dall infinito agere, e regge a sua volta il supino passivo memoratu (da memoro). celeberrimus ingenio: tutti gli uomini più celebri per il loro ingegno ; ingenio è ablativo di limitazione. ad memoriam: proposizione finale costruita con l accusativo del gerundivo (da prodo, tramandare ). sine pretio: non per profitto o ambizione, ma solo per la ricompensa di una buona coscienza . 3. Ac plerique gignuntur plerique: nominativo plurale, i più ; è il soggetto del perfetto deponente indicativo arbitrati sunt (da arbitror, ritenere ). suam narrare: narrare da sé la propria vita ; l espressione è il soggetto di una proposizione infinitiva che dipende dal verbo principale arbitrati sunt e in cui è sottinteso il predicato esse. fiduciam quam adrogantiam: fiducia nei propri costumi piuttosto che presunzione . Rutilio et Scauro: dativi. Publio Rutilio Rufo e Marco Emilio Scauro furono due importanti uomini politici vissuti alla fine del II secolo a.C., entrambi autori di autobiografie; Tacito vuole dire che non furono biasimati per la scelta di raccontare personalmente le rispettive imprese. citra fidem aut obtrectationi: un classico esempio di variatio* tacitiana: la costruzione del doppio dativo Rutilio et Scauro obtrectationi fuit viene variata dall espressione coordinata citra fidem, che letteralmente significa al di qua della credibilità . 4. At nunc tempora narraturo: participio futuro: a me che mi accingo a raccontare . opus fuit: è stato necessario ; l espressione è qui costruita impersonalmente col dativo della persona (narraturo mihi ) e l ablativo della cosa necessaria (venia). quam incusaturus: (scusa) che non avrei chiesto se mi accingessi ad accusarla (il complemento oggetto sottinteso di incusaturus è vitam). Qui il participio futuro incusaturus ha valore ipotetico e costituisce da solo la protasi di un periodo ipotetico dell irrealtà, la cui apodosi è non petissem (forma sincopata per petivissem, piuccheperfetto congiuntivo da peto). 2.1. Legimus urerentur Legimus: abbiamo letto che : il verbo regge le due infinitive capitale fuisse e saevitum (sottinteso esse). cum essent: la costruzione di cum col congiuntivo ha qui valore temporale-causale. Aruleno Helvidius: Aruleno Rustico e Herennio Senecioni so

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale