3. Lo stile

L autore Tacito in breve qui i suoi vertici più alti (si pensi solo al ritratto in evoluzione di Tiberio nei primi libri degli Annales, un vero capolavoro della scrittura tacitiana à T12). Tipici della storiografia drammatica sono anche diversi espedienti formali, come il ricorso massiccio ai discorsi sia diretti che indiretti e la magistrale descrizione delle scene di massa come battaglie e rivolte popolari. Lo stile degli Annales Lo stile degli Annales rappresenta un ulteriore evoluzione rispetto a quello delle Historiae, in confronto al quale appare soprattutto nei primi libri meno scorrevole e ancora più incline alla concentrazione sintattica e all inconcinn tas*, con una ricerca dell asimmetria e della variatio* che si fa ormai sistematica e conferisce alla narrazione un andamento solenne. La scelta del vocabolario dosa accuratamente arcaismi e poetismi, mentre degno di nota sul piano retorico è il massiccio ricorso alla metafora, un tratto della lingua poetica che Tacito sa impiegare con grande duttilità. Bisogna però precisare che, come è stato da tempo osservato da alcuni studiosi, gli ultimi libri degli Annales sembrano mostrare un parziale ritorno a un linguaggio più classico e vicino alla norma. Lo stile degli Annales (soprattutto nei primi libri) punta alla concentrazione sintattica e all asimmetria e fa ampio uso della metafora. 3. Lo stile Una duttilità straordinaria Come si è già evidenziato nell analisi delle singole opere, una delle caratteristiche principali della lingua di Tacito è la sua eccezionale duttilità: basti pensare alla varietà di registri nell Agricola, allo stile oratorio della Germania e all impiego del linguaggio neociceroniano nel Dialogus de oratoribus. Non c è dubbio tuttavia sul fatto che la fama di Tacito come straordinario maestro di stile sia legata soprattutto alle sue due opere storiche maggiori, le Historiae e gli Annales, le quali pur rivelando a loro volta una pluralità di toni e dei caratteri distintivi presentano numerosi tratti in comune che permettono di analizzarle da una prospettiva unitaria. Tacito mostra grande Brev tas, inconcinn tas e variatio Lo stile storiografico di Tacito si fonda sulla compresenza di tre elementi, vale a dire la brev tas*, l inconcinn tas e la variatio; non è certo un caso che ciascuna di queste scelte stilistiche sia in aperto conflitto con i tratti dello stile classico ciceroniano, che per parte sua era caratterizzato dalla pienezza dell espressione (la copia verborum), dalla regolarità della sintassi (concinn tas*) e dall utilizzo di strutture linguistiche simmetriche (il contrario della variatio, appunto). Le scelte stilistiche di Tacito sono pienamente funzionali agli specifici effetti letterari da lui ricercati: la brevità è uno strumento a cui lo storico ricorre per dare ritmo alla narrazione, per riprodurre efficacemente una situazione caotica ma anche per conferire un aria di arcaica austerità ai momenti meno concitati, come le enumerazioni di prodigi o i cataloghi. La concisione sintattica, talvolta estrema al punto da risultare oscura, riproduce poi la frammentazione di un mondo imprevedibile (e difficile da decifrare). La variatio, infine, è spesso il mezzo a cui è affidato il commento dell autore, che eludendo la simmetria dei cola, riproduce lo scarto tra apparenza e realtà; particolarmente emblematica a questo proposito è la presentazione di Tiberio in Annales I, 7, 3, che all inizio del suo principato prendeva tutte le iniziative attraverso i consoli, come se la vecchia repubblica esistesse ancora e ancora incerto sul suo potere (cuncta per consules incipiebat, tamquam vetere re publica et ambiguus imperandi): la congiunzione tamquam introduce sia l ablativo assoluto nominale vetere re publica, la spiegazione nobile del comportamento di Tiberio, sia l aggettivo ambiguus, che getta subito una luce sinistra sulle vere intenzioni del nuovo imperatore. Tacito fa della brevità, versatilità stilistica e adotta registri e tecniche differenti a seconda dell opera, raggiungendo l apice formale nelle Historiae e negli Annales. della concisione sintattica e della variatio i suoi punti di forza; la sua è una narrazione ben ritmata, che riproduce la complessità del mondo e il contrasto fra realtà e apparenza. 501

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale