PLUS - Fonti orali, ufficiali, letterarie negli Annales

L ET IMPERIALE in breve Testo PLUS Il matricidio di Agrippina suo fin dalle primissime battute non fa che svilire il suo ruolo, riducendosi al più ignobile servilismo (at Romae ruere in servitium consules patres eques, ma a Roma consoli, senatori e cavalieri si precipitarono a servire ; così è descritta in Annales I, 7, 1 la reazione alla successione di Tiberio ad Augusto), mentre inutili per il bene dello Stato sono quelle sterili manifestazioni di opposizione che culminano solitamente in un martirio ostentato (è il tema dell ambitiosa mors, affrontato già nell Agricola à p. 493). Questo quadro estremamente fosco cozza in una certa misura con il tema caro a Tacito della necessità imprescindibile del principato, che viene sì ribadito anche all inizio degli Annales («non c era stato altro rimedio per la discordia della patria che fosse retta da un uomo solo , I, 9), ma appare ormai sempre più disincantato: la lucidità con cui Tacito indaga gli effetti terribili del potere assoluto sull animo umano lascia ben poco spazio all ottimismo, e forse non è un caso il fatto che lo storico non diede mai seguito al proposito, espresso all inizio delle Historiae, di narrare anche il buon principato di Nerva e Traiano. Gli Annales si Caratteristiche storiografiche degli Annales La professione di imparzialità che, come distinguono per di consueto, apre l opera (celeberrima la formula sine ira et studio, senza risentimento né l equilibrio tra obiettività faziosità , I, 1), va a sua volta analizzata alla luce del giudizio profondamente negativo e giudizio negativo sui sui protagonisti del racconto: Tacito è abilissimo a presentare le sue fonti e le varie interfatti, per i toni tragici della narrazione, per pretazioni di un evento su un piano di apparente parità, ma in modo tale da far emergere l ampio uso di ritratti e sempre con la massima chiarezza la sua opinione e, in molti casi, la sua condanna morale. di descrizioni di scene di Molto visibile negli Annales è inoltre l influenza della storiografia tragica , che è del massa. tutto funzionale a rappresentare le vicende di personalità tanto controverse: i personaggi di Tacito si muovono in un mondo da tragedia, dominati da impulsi ambigui e contraddittori, e l arte del ritratto di derivazione sallustiana, già dispiegata nelle Historiae, raggiunge Fonti orali, ufficiali, letterarie negli Annales Per la stesura degli Annales Tacito ha fatto ricorso a un gran numero di fonti, sia scritte che orali, alcune delle quali vengono talvolta esplicitamente nominate; tuttavia l uso tacitiano di questi materiali è assai diverso rispetto a quello che potrebbe farne uno storico moderno. Più che a certificare la provenienza di un informazione, la menzione delle fonti serve a Tacito a presentare un evento senza essere costretto a prendere posizione o a esprimersi sulla sua veridicità, specialmente in caso di versioni discordanti. questo in particolare il caso delle fonti orali, quei rumores di provenienza popolare che sono spesso introdotti da formule impersonali come fe runt, adnotatum est, ferebatur e simili: a queste dicerie Tacito affida spesso la responsabilità dei dettagli più spinosi e controversi, dai quali lo storico prende solitamente le distanze ma che restano inevitabilmente impressi nella memoria del lettore, indirizzandone il giudizio. Tra i documenti ufficiali consultati, Tacito menziona più volte gli acta diurna (una sorta di gazzettino ufficiale che veniva quotidianamente esposto in pubblico e contene- 500 va un riassunto degli eventi più significativi del giorno) e i resoconti delle sedute del Senato, di cui Augusto aveva vietato la pubblicazione ma ai quali Tacito aveva accesso in qualità di senatore e magistrato. Le fonti letterarie sono talvolta menzionate per fare sfoggio di un particolare trascurato dai predecessori: è questo il caso dei commentarii scritti da Agrippina, la madre di Nerone, che sono citati una sola volta per ricordare un dettaglio non tramandato dagli storici (a scriptoribus annalium non traditum; IV, 53). Spiccano però tra le fonti scritte soprattutto tre autori, dai quali Tacito dipende in particolar modo per il suo racconto del principato di Nerone: Plinio il Vecchio, autore dei Bella Germaniae e di una storia A fine Aufidii Bassi in trentuno libri; Fabio Rustico, storico e amico intimo di Seneca; Cluvio Rufo, importante uomo politico e letterato, stretto collaboratore di Nerone che fu in seguito direttamente coinvolto nelle travagliate vicende dell anno dei quattro imperatori. Delle opere storiche di questi autori non conosciamo praticamente nulla se non quanto ci ha tramandato lo stesso Tacito.

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale