Græce loqui - Le biografie di Galba e Otone scritte da

L ET IMPERIALE in breve repubblicane: proprio per questo lo storico si preoccupa di descrivere e sanzionare quei comportamenti che rischierebbero di mettere nuovamente a rischio la gestione ottimale dello Stato rappresentata da Nerva e Traiano. Già dalle Historiae Le caratteristiche della storiografia tacitiana Emergono già, nelle Historiae, quelle cal approccio tacitiano è ratteristiche della storiografia tacitiana che verranno poi ulteriormente sviluppate negli An caratterizzato da ricerca nales: la programmatica ricerca dell imparzialità nel giudizio sugli eventi (neque amore et di imparzialità di giudizio, analisi scrupolosa delle sine odio, senza benevolenza e senza odio ), l attenzione nella ricerca delle fonti, la consapefonti e attenzione data volezza che la storia della Roma imperiale è ormai una storia dominata dalle grandi indiviai grandi personaggi dualità, alle quali Tacito dedica ancora una volta rivelando il suo debito nei confronti della (rappresentati in celebri grande lezione sallustiana dei ritratti memorabili: si pensi al velenoso giudizio sull inetto ritratti). Galba, a detta di tutti degno dell impero, se non lo avesse rivestito (omnium consensu capax imperii, nisi imperasset, Historiae I, 49, 4), o al personaggio paradossale di Otone, che riesce a redimere una vita ignobile attraverso il suo eroico suicidio. gr ce loqui Le biografie di Galba e Otone scritte da Plutarco La consapevolezza diffusa che la storia di Roma tendesse a coincidere sempre di più con quella dei suoi imperatori emerge, oltre che dalla storiografia in senso stretto, anche dalla fioritura delle biografie dei principes, non soltanto in ambito latino (pensa alle Vite dei Cesari di Svetonio) ma anche in quello greco, dove il rappresentante più significativo del genere è senz altro Plutarco di Cheronea (sostanzialmente contemporaneo di Tacito, ca 50-120 d.C.). Plutarco, noto principalmente come autore delle famosissime Vite parallele (biografie di celebri uomini del passato divise in coppie, ciascuna comprendente un personaggio romano e uno greco), scrisse anche una serie di Vite dei Cesari, da Augusto a Vitellio; si sono però conservate soltanto quelle dedicate a Galba e a Otone, due dei quattro imperatori che si avvicendarono nel corso del drammatico 69 d.C. Questi due testi mostrano tanti e tali elementi di confronto con le Historiae e con le analoghe biografie di Svetonio da aver indotto alcuni studiosi a ipotizzare l esistenza di una fonte comune ai tre autori, tanto più che non sembra che Tacito e Plutarco conoscessero le rispettive opere. Ancora più interessante è il fatto che Plutarco avverta quasi il bisogno di giustificarsi per le implicazioni storiche delle sue Vite dei Cesari, rivelando una 498 piena consapevolezza della sovrapposizione tra storiografia e biografia che questo nuovo genere letterario comportava. Scrive infatti Plutarco nei capitoli iniziali della sua Vita di Galba (2, 3): «il racconto accurato e circostanziato degli eventi è proprio della narrazione storica vera e propria; ma non mi è lecito trascurare episodi tali da essere degni di essere ricordati tra le imprese e le sciagure dei Cesari . Con il passaggio al principato, dunque, se è vero che la storia si fa un po più biografia è senz altro vero anche il contrario, e questa tendenza emerge con chiarezza anche nella produzione letteraria in lingua greca. à Sesterzio raffigurante l imperatore Galba.

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale