LE HISTORIAE

L autore Tacito LE HISTORIAE PLUS in breve Il contenuto delle Historiae L approdo alla storiografia maggiore Dopo essersi misurato nelle sue prime opere con generi letterari meno frequentati come la biografia encomiastica, l etnografia e il dialogo, Tacito si dedica nella sua maturità artistica alla grande storiografia, dando seguito a un progetto che aveva già espresso nei capitoli iniziali dell Agricola (3, 3); il primo prodotto di questa decisione sono le Historiae, frutto di un decennio abbondante di ricerche e pubblicate verosimilmente nel 109/110 d.C. Le Historiae, composte originariamente di dodici o quattordici libri, trattano gli eventi compresi tra il 69 (il cosiddetto anno dei quattro imperatori ) e il 96 d.C., anno in cui in seguito all assassinio di Domiziano si estinse la dinastia Flavia; sono giunti fino a noi però soltanto i primi quattro libri e i primi ventisei capitoli del libro quinto. La decisione di affrontare un periodo relativamente vicino nel tempo i fatti narrati nelle Historiae rientrano per intero nell orizzonte temporale della vita di Tacito, che fu testimone diretto di molti di essi è di per sé carica di implicazioni, sul piano sia letterario che politico: se l interesse per il recente passato rivela la chiara influenza del modello sallustiano, la scelta degli anni 69-96 è motivata dall eccezionalità degli eventi che li caratterizzarono. Tali eventi furono, secondo Tacito, di una gravità tale da dimostrare che ormai gli dèi non si preoccupano della nostra sicurezza, ma del nostro castigo (non esse curae deis securitatem nostram, sed ultionem; Historiae I, 3). La prima opera Un periodo paradigmatico Il tradizionale impianto annalistico viene conservato (il primo libro si apre infatti con il 1° gennaio del 69 d.C.), ma proprio la natura eccezionale degli eventi trattati rivela, almeno nella sezione superstite dell opera, la sostanziale inadeguatezza della corrispondenza anno/libro: i primi tre libri delle Historiae sono infatti interamente occupati dalle vicende di un unico anno, quel 69 che, per la prima volta dopo un secolo, aveva fatto nuovamente precipitare il mondo romano nell incubo della guerra civile. Proprio l esigenza di garantire una narrazione unitaria a un evento tanto importante porta talvolta Tacito a condensare o a trasporre degli episodi trascurando la prospettiva annalistica (per esempio, il racconto della rivolta dei Batavi, iniziata nell agosto del 69 d.C., viene rimandato al quarto libro). L assoluta centralità del tema della guerra civile racchiude d altra parte il nucleo del messaggio politico delle Historiae: come è stato notato, infatti, la situazione dell impero all inizio del 69 ricordava per molti aspetti quella del 96-98 d.C., quando dopo la fine della dinastia precedente (quella Giulio-Claudia nel primo caso, quella Flavia nel secondo) un imperatore ormai avanti negli anni aveva dovuto scegliere un successore che fosse in grado di garantire stabilità e continuità al nuovo assetto politico. Dalla narrazione dei fatti dell anno dei quattro imperatori traspare dunque una sorta di storia alternativa di quello che sarebbe potuto succedere dopo l assassinio di Domiziano, un monito a ricordare le conseguenze disastrose di una scelta poco lungimirante: la decisione di Galba di adottare Pisone aveva fatto precipitare l impero nel caos, mentre quella di Nerva di nominare come successore il potente Traiano, un comandante militare di riconosciuto valore e in piena sintonia con l esercito, aveva disinnescato il rischio di una nuova guerra civile. Tacito innova la struttura La necessità dell impero L implicita contrapposizione tra Galba e Nerva ne sottintende tuttavia un altra, ben più profonda: la sterile adesione a un modello comportamentale ormai antiquato come quello del mos maiorum, maturato in un mondo (quello della Roma repubblicana) anacronistico e perduto per sempre, comune a Galba e Pisone, aveva dimostrato tutta la sua inadeguatezza per fare fronte alle sfide poste dalla gestione dell impero. Traspare dunque nelle Historiae, come già in parte nell Agricola, la consapevolezza di Tacito della assoluta necessità del principato e del pericoloso anacronismo incarnato dalle nostalgie Il fallimento della storiografica di Tacito sono le Historiae, pubblicate nel 109/110 d.C. e conservate parzialmente: sono incentrate sugli eventi tra il 69 e il 96 d.C., che Tacito vive direttamente e descrive in virtù della loro eccezionalità. annalistica, dedicando tre libri a un singolo anno (il 69 d.C.) e sintetizzando o posticipando altri fatti. La guerra civile tra i quattro imperatori si contrappone come scenario alternativo alla pacifica successione tra Nerva e Traiano (9698 d.C.). nostalgia dei valori repubblicani, incarnati da Galba e Pisone, consolida per contrasto la necessità della sicurezza del principato, rappresentata da Nerva e Traiano. 497

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale