Tua vivit imago - volume 3

L ET IMPERIALE Analisi del testo Vizi privati e contesto sociale Questi versi racchiudono la feroce critica dell immoralità e dei vizi di Crispino; in particolare nei primi dieci versi Giovenale delinea un quadro d insieme sulla corruzione del personaggio e poi introduce il caso particolare della vestale compromessa e poi condannata a morte, mentre Crispino l ha fatta franca. Dal v. 11 al v. 17 il poeta si sofferma sull acquisto di una gigantesca triglia e dal v. 17 enfatizza l inutile sfoggio di ricchezza, deplorando l acquisto fatto solo per piacere personale e nemmeno utile a fini di corruzione o per ingraziarsi il favore dei potenti. Questi ultimi versi sono importanti per capire come la sferzante critica morale da parte del poeta sia indirizzata alla corruzione individuale, che genera a sua volta squilibrio e ingiustizia nel contesto socia- le. Il vizio maturato e alimentato dal singolo si configura così come ancor più deprecabile. Dall universale al particolare Il motivo dello sperperio di denaro per gola e per ostentazione di lusso fornisce al poeta il pretesto per inserire due interrogative retoriche (vv. 23-25) con le quali egli salda questa prima invettiva morale del personaggio all episodio della pesca di un rombo enorme che verrà donato all imperatore. Alla triglia gigantesca di Crispino corrisponde così, come una sorta di doppio, il rombo di Domiziano e il legame concettuale tra l invettiva iniziale e la sezione relativa alla narrazione degli antefatti dell episodio centrale del concilium principis per cucinare il rombo avviene con semplicità e ironia. Laboratorio sul testo COMPRENSIONE 1. Descrivi la figura di Crispino attraverso cinque aggettivi; per ogni aggettivo spiega la tua scelta con precisi riferimenti al testo. 2. Spiega il significato delle seguenti espressioni: quantis iumenta fatiget / porticibus (vv. 5-6); Nemo malus felix (v. 8); Potuit fortasse minoris / piscator quam piscis emi (vv. 25-26). ! repetita iuvant IL COMPLEMENTO DI STIMA E PREZZO Attraverso il complemento di stima si esprime il valore, reale o affettivo, determinato, indeterminato o approssimativo di una persona o di un oggetto. Con il complemento di prezzo, invece, si indica il costo effettivo di un oggetto o la cifra grazie alla quale si entra in possesso di qualcosa. Il primo dipende dai verbi cosiddetti estimativi (quelli cioè che significano valutare e stimare , compresi verbi che possono acquisire tale significato in determinati contesti, come duco, facio, habeo, sum, fio) e si rende generalmente in latino con il genitivo, se si tratta di una stima indeterminata o di un valore affettivo; mentre con l ablativo se si tratta di una stima determinata, per lo più riferita a un valore commerciale o materiale. Il secondo dipende per lo più da verbi che hanno il significato di comprare , vendere , costare (compresi di nuovo verbi come do, sto o sum) e si esprime in genitivo solo quando sono usati tanti, quanti, pluris o minoris (cfr. Potuit fortasse minoris / piscator quam piscis emi e tanti ai vv. 25-26); invece con l ablativo in tutti gli altri casi, sia per indicare un prezzo determinato che indeterminato (cfr. rispettivamente sex milibus [sestertiis] e hoc pretio ai vv. 15 e 25). Svolgi&Verifica Esercizi interattivi 1. Inquadra il QRcode: riconosci nelle frasi proposte (tutte tratte dall opera di Cicerone) i complementi di stima e prezzo, specificandone l uso. ANALISI 3. Analizza, da un punto di vista sintattico, i seguenti ablativi, con o senza preposizione. nulla virtute (v. 2) a vitiis (v. 3) sola libidine (v. 3) in umbra (v. 6) cum quo (v. 9) sanguine vivo (v. 10) de factis levioribus (v. 11) omni crimine (vv. 14-15) munere tanto (v. 18) 4. Che valore hanno i congiuntivi fecisset (v. 12), caderet (v. 12), agas (v. 14) ed expectes (v. 22)? 5. Qual è, in relazione al contesto, il valore della sineddoche squamae (v. 25)? 472

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Età imperiale