Tua vivit imago - volume 3

L ET IMPERIALE Analisi del testo Gli argomenti fittizi della letteratura La prima satira riveste l importante ruolo di testo proemiale del primo libro (costituito dalle satire 1-5) e di testo programmatico nel quale Giovenale spiega la propria operazione letteraria, delineando un quadro del contesto in cui egli vive e opera e spiegando le motivazioni che lo inducono a scegliere questo genere letterario. La satira si apre con una serie di domande retoriche con le quali il poeta si chiede perché dovrebbe continuare ad ascoltare i componimenti altrui e non piuttosto, come si legge nei versi successivi, comporne a sua volta. Nei primi diciotto versi Giovenale configura la sua azione come una sorta di vendetta personale contro le torture cui è stato sottoposto come aud tor ( ascoltatore ) e spettatore di declamazioni e recitationes sempre uguali e ripetitivamente incentrate sui soliti miti. Declamazioni, epica e tragedia, con i loro autori poetastri da poco, sono perciò il primo obiettivo da demolire con i suoi versi che tratteranno della realtà. Giovenale introduce poi un affermazione che rispecchia tutta la consapevolezza e volontà di distinguersi nel panorama letterario contemporaneo: miti e storie come quella di Tèseo, Oreste e degli altri che hanno fatto diventare familiari a tutti gli antri di Eolo e i luoghi sacri a Marte sono cose che anche il più infimo poeta sa mettere in versi. e gli argomenti reali della satira Non i miti dunque, ma la realtà e soprattutto i vizi e la corruzione del presente muovono il poeta a scegliere la satira cal- cando le orme di Lucilio (menzionato al v. 20). Si apre così un ulteriore piccolo catalogo, che costituisce una sorta di piccolo sommario all interno del quale sfilano soggetti, vizi e perversioni che costituiscono la materia della satira. Ai vv. 22-30 infatti, con una successione che prevede un esempio generico seguito da uno concreto ma altrettanto universale per il tipo di condotta che rappresenta, Giovenale inserisce il motivo della perversione e inversione sessuale (vv. 23-24). Segue quindi come soggetto la critica degli accaparratori e arrivisti che dal nulla arrivano a guadagnarsi con corruzione e inganni una posizione sociale di rilievo e ricchezze (vv. 25-29). Il programma poetico di Giovenale Al v. 79 Giovenale introduce il tòpos* della dichiarazione di modestia e di autodenigrazione delle proprie capacità, con una formulazione che in realtà è una precisa dichiarazione di intenti e chiave di lettura di tutta la sua opera: se manca la capacità (natura) è lo sdegno, l indignazione (indignatio) a far da guida e a muovere l atto poetico. La dichiarazione si pone dopo la rievocazione dell altro modello, Orazio, e l affermazione della necessità di far luce (tramite la metafora polivalente della lucerna) sui vizi morali e sociali (vv. 51-63). A chiudere questa corposa sezione programmatica interviene proprio un riferimento al tanto vituperato mito, che in questo caso costituisce solo un pretesto per indicare al lettore che davvero tutto ciò che pertiene all uomo fin dalla sua origine (da Deucalione e Pirra!) sarà oggetto e soggetto della sua poesia. Laboratorio sul testo COMPRENSIONE 1. Dividi in sequenze i versi analizzati, tratti dalla prima satira di Giovenale, riassumine poi in maniera schematica il contenuto inserendolo nella seguente tabella assieme a un titolo adatto. vv. 466 titolo contenuto

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Età imperiale