Tua vivit imago - volume 3

L INCONTRO CON L AUTORE LO STILE DI GIOVENALE coinvolgimento del lettore exempla paratassi Questo brano appare significativo per capire in che modo il poeta procede: egli introduce elementi di critica l uno di seguito all altro, inserendo perlopiù il dato nuovo cioè ogni singola critica agli atteggiamenti della donna attraverso interrogative o apostrofi* rivolte a un generico lettore. Tutto ciò è funzionale sia a coinvolgere il pubblico, sia a innescare all interno della critica una sorta di riflessione che serve a conferire una concretezza all insieme e a trasferire il riferimento alla perversione dalla dimensione astratta dell argomentazione all esempio di vita concreto, alla quotidianità del lettore e del pubblico. La critica del vizio di truccarsi è prima introdotta in maniera generica, poi con notazioni dotte e rinvii a exempla che innalzano il tono del testo (è il caso, per esempio, del riferimento a Poppea, v. 462, agli Indi, v. 466, alle terre iperboree, v. 470), mentre con l interrogativa al v. 465 l autore riporta il tutto alla vita coniugale e all atteggiamento quotidiano della donna in casa. Lo squilibrio tra unione illegittima e adulterina con gli amanti e quella legittima, cioè il matrimonio al quale si addice secondo la moralità e il costume dei padri la bellezza senza trucco né artifici, rimane infatti espresso in maniera del tutto implicita ed è affidato a un livello di lettura più profondo del testo attraverso l interrogativa ai vv. 464-465. A livello stilistico si possono notare la costruzione della frase per associazione di più membri giustapposti e in climax* ascendente, l utilizzo di asindeti* e in generale la predilezione per un andamento paratattico, che contribuisce a rendere la concitazione dei personaggi, conferendo una vivacità d insieme propria della messa in scena teatrale. Rientra in quest ottica anche l intervallare la narrazione con l inserimento di brevi esclamazioni o di discorsi diretti, ma inseriti dalla voce narrante con un gioco di divertito straniamento. I TEMI DI GIOVENALE vizi umani critica sociale condanna della donna Questi versi sono inseriti in una sezione della satira che è tutta incentrata sulla violenta critica alla mania delle donne di voler apparire esteticamente, ma anche socialmente. All inizio della sezione, a partire dal v. 451, infatti, Giovenale erompe quasi in una dichiarazione di odio (nel testo latino il verbo odi è posto in enfasi* alla fine proprio del v. 451). Un odio che, in questo caso specifico, è indirizzato nei confronti della donna che fa sfoggio di erudizione, dimostrando così tutta la sua deviazione rispetto a quello che era invece il posto e il ruolo sociale a lei destinato per tradizione e gerarchia sociale. Nel passo questo vizio specifico diventa in realtà simbolo di una deviazione che rappresenta nell insieme e più genericamente l esempio di sconfinamento, di indebita appropriazione da parte della donna di attività che erano prerogativa dell uomo e tali dovevano rimanere (almeno nell ottica di Giovenale) per preservare un corretto equilibrio morale, politico e sociale nel sistema di valori romano. L invettiva contro pretese e sfoggio di cultura si conclude ai vv. 451-456 e lascia immediatamente il passo ai versi qui presentati, dedicati invece al deprecabile vizio di truccarsi a dismisura nascondendo la figura naturale per l eccessiva brama di apparire bella. La condanna è poi strettamente legata a quella della ricchezza e confluisce nell ancor più violenta invettiva contro la lussuria e l immoralità: temi centrali della critica condotta in questa satira e, in generale, in tutta la produzione di Giovenale. In questo senso la sesta satira costituisce una galleria di vizi umani e della degenerazione morale e sociale, vizi collegati, a livello narrativo, dal minimo comun denominatore della condanna della figura femminile. 462

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Età imperiale