Tua vivit imago - volume 3

L ET IMPERIALE Alfieri (1749-1803), per il quale Giovenale costituisce un modello ineludibile, tanto che le sue satire sono sedici come quelle del poeta latino. Nel Prologo il vecchio cicisbeo assume i tratti del parassita Nèvolo della nona satira di Giovenale, la settima satira influenza i toni dell alfieriana L Educazione e la quattordicesima Il Commercio. L Ottocento e il Novecento L Ottocento vede l affermarsi della satira sociale e politica in italiano con Giuseppe Giusti (1809-1850) e Giosue Carducci (1835-1907), soprattutto nei Giambi ed epodi di quest ultimo, e in dialetto con il milanese Carlo Porta (1776-1821) e il romano Giuseppe Gioachino Belli (1791-1863), che nei sonetti in romanesco appare vicino, nella rappresentazione dal basso dei vizi dei potenti, alla poesia dell autore latino. Carducci cita Giovenale anche nelle Rime nuove, rispondendo con sarcasmo a chi gli chiede di dedicarsi a una poesia disimpegnata: «Or dite a Giovenal che si dibatte / sotto la dea [la Musa satirica], ch egli lo spasmo [lo sdegno] in riso / Muti e in gliconio [metro lirico] l esametro ansante (Ho il consiglio a dispetto, vv. 9-11). Scrivono satire, inoltre, alcuni dei massimi autori europei del periodo: il poeta inglese George Byron (1788-1824) e lo scrittore francese Victor Hugo (1802-1885), in particolare nella raccolta poetica Les Ferdinando Rondoni, Ritratto di Giuseppe Giusti (particolare), 1861. Firenze, Galleria d Arte Moderna. ch timents ( I castighi , 1853), un violento attacco satirico contro Napoleone III e la sua corte. Nel Novecento la satira come genere a sé stante va progressivamente a scomparire, ma lo sguardo satirico sul mondo confluisce all interno di altre forme letterarie come la narrativa (Quer pasticciaccio brutto de via Merulana di Carlo Emilio Gadda, 1957), il teatro (Mistero buffo di Dario Fo, 1969), il cinema (le pellicole dirette negli anni Sessanta e Settanta da Luciano Salce), la stessa poesia di altro genere (come la raccolta Satura, del 1971, di Eugenio Montale, che, pur ispirata in parte a Orazio e Giovenale, non si può definire poesia propriamente satirica ). Luciano Salce sul set de La cuccagna (1962). 458 Dario Fo.

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Età imperiale