Fino a noi - La fortuna di Giovenale

L autore Giovenale Fino a noi La fortuna di Giovenale Lo sguardo satirico sul mondo influenza letterati e non solo di tutti i secoli, grazie all indignatio e all ironia che contraddistinguono Giovenale. L età antica e il Medioevo La fortuna del testo di Giovenale è piuttosto importante in età tardoantica e nel Medioevo, a iniziare dalla produzione di scolia ( annotazioni ) e dalla presenza di citazioni. Nell epistola 138, 16, per esempio, Agostino (à p. 758) cita i vv. 287-295 della sesta satira per criticare i vizi dei pagani con le loro stesse parole: «Sarebbe ora troppo lungo esporre quali progressi abbiano compiuto questi pessimi vizi e quanto abbiano prosperato quelle iniquità che causarono tante sciagure al genere umano. Ascoltino un loro poeta satirico che, mordendoli, dice il vero . Dante Alighieri (1265-1321) lo menziona in Purgatorio XXII, 13-14 tra i personaggi che sono nel Limbo: «onde da l ora che tra noi discese / nel limbo de lo nferno Giovenale . Anche il poeta inglese Geoffrey Chaucer (1340/1345-1400) menziona Giovenale nel Racconto della donna di Bath, uno dei Racconti di Canterbury, citando, ai vv. 1191-1194, la satira 10, 22: «canterà davanti al ladro il viandante con le tasche vuote , che diviene nell inglese di Chaucer «the poore man, when he goes by the way / before the thieves he may sing and play . Dal Quattrocento al Settecento La vis e l indignatio proprie dello stile di Giovenale influenzano molti poeti e autori tra Quattrocento e Cinquecento, quando il genere satirico conosce una vera e propria fioritura nella letteratura europea, in parte anche come conseguenza della centralità dell umano (e non più, come nel Medioevo, del divino) nel pensiero di quest epoca. All origine di questa produzione si colloca l esempio del riuso del testo di Giovenale da parte di letterati e poeti italiani: tra tutti Ludovico Ariosto (1424-1533), che nella prima satira richiama in più punti motivi polemici presenti nella quinta e nella settima di Giovenale (per esempio, ai vv. 79-80, «Io mi riduco al pane; e quindi freme / la collera sono ripresi i vv. 159-160 della satira V: «perché tu sia costretto a spargere bile tra le lacrime e a far stridere a lungo i denti serrati , trad. B. Santorelli). La fortuna dei testi di Giovenale prosegue senza soluzione di continuità nel Settecento e nell Ottocento: si può ricordare la satira London composta nel 1738 dal letterato ed erudito inglese Samuel Johnson (1709-1784), interamente basata sulla terza satira di Giovenale e incentrata sul motivo dell abbandono della città da parte del protagonista, in questo caso Thales che abbandona la caotica Londra per ritirarsi in Galles. All ironia tagliente di Giovenale si rifanno Giuseppe Parini (1729-1799) nel Giorno e soprattutto Vittorio Ritratto di Geoffrey Chaucer a opera di un pittore di XVII secolo. 457

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale