Tua vivit imago - volume 3

L autore Quintiliano sono essere apprese, in quanto legate alla sensibilità e all istinto individuale. La dicotomia tra queste due componenti può essere superata proprio grazie a una formazione basata sull esemplarità. Lo studio degli autori classici, infatti, permette all allievo di imparare le nozioni fondamentali, ma nello stesso tempo gli consente di sviluppare la giusta sensibilità linguistica e stilistica, che non si insegna ma si apprende. Essere al passo con i tempi In ciò osserviamo un altro punto che testimonia la novità del pensiero quintilianeo, ossia la consapevolezza che la lingua sia legata innanzitutto all usus, al concreto utilizzo che ne viene fatto, e non alle regole grammaticali: infatti, «le parole cadono in disuso o diventano di moda seguendo i tempi (à T8, rr. 31-32). Dietro tale considerazione dobbiamo senza dubbio riconoscere l importanza che per Quintiliano riveste la pratica retorica: la sua diretta esperienza come avvocato e come docente gli ha sicuramente fatto capire che il buon oratore è innanzitutto un buon comunicatore, e dunque è fondamentale che il registro linguistico sia adeguato al pubblico, risultando né troppo desueto né troppo astruso e arzigogolato. Laboratorio sui testi COMPRENSIONE 1. Perché, secondo Quintiliano, è importante l imitazione? Quali sono i principali elementi che si possono imparare nel seguire le orme di un bravo autore? 2. L imitazione dei classici è comunque sufficiente? Perché? Cos altro può servire al buon oratore? 3. Qual è l atteggiamento giusto in cui porsi nei confronti dei modelli? ANALISI 4. Individua tutti i valori che ut assume nel T7, rr. 4-6 (tre occorrenze). 5. Analizza sintatticamente l espressione nisi caute et cum iudicio adprehenditur, nocet (r. 12 di T7) e spiega l uso dei tempi verbali. COMPETENZE ATTIVE Per riflettere Quintiliano ci dà testimonianza di una lingua latina ancora giovane e viva . In che cosa consiste tale caratteristica? Come potremmo, in tal senso, paragonare la lingua latina a quella italiana? Per approfondire In questi brani dell Institutio oratoria l autore affronta la questione dell opportunità dell imitazione degli antichi autori, che fu uno dei motivi dell acceso dibattito letterario inaugurato in Italia nel 1816 dalla pubblicazione su «La Biblioteca Italiana dell articolo Sulla maniera e l utilità delle traduzioni di Madame de Sta l. Da quel momento in poi, classicisti come Pietro Giordani e il giovane Giacomo Leopardi (nella Lettera ai Sigg. compilatori della Biblioteca italiana del 1816 e nel Discorso di un italiano attorno alla poesia romantica del 1818) sostennero l importanza dell imitazione degli antichi. Sul fronte dell innovazione e dell originalità letteraria si schierarono, invece, gli intellettuali romantici, fra i quali vi erano Pietro Borsieri, Ludovico Di Breme, Giovanni Berchet e coloro che facevano parte della redazione del giornale milanese Il Conciliatore . Dopo aver svolto delle ricerche in rete o in biblioteca, sintetizza le tue conoscenze sulla polemica classico-romantica in Italia agli inizi dell Ottocento. Per discutere in classe Pur ritenendo l imitazione imprescindibile, Quintiliano sostiene anche le ragioni dell innovazione e plaude alla genialità di chi sa differenziarsi dai predecessori, apprendendone però le competenze più tecniche. Partendo proprio dalle considerazioni di Quintiliano, espresse nei due testi proposti, organizza un dibattito su questo argomento: «Nella realizzazione di un qualsivoglia prodotto artistico, è preferibile attenersi alle indicazioni dei grandi maestri ed evitare di sbagliare, oppure è meglio dar voce alla propria creatività, anche a rischio di non venire apprezzati dal pubblico o dalla critica di settore? . 443

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale