T8 ITA - L’importanza dell’innovazione

L autore Quintiliano 15 4. Ante omnia igitur imitatio per se ipsa non suff cit, vel quia pigri est ingenii contentum esse iis quae sint ab aliis inventa. Quid enim futurum erat temporibus illis quae sine exemplo fuerunt si homines nihil nisi quod iam cognovissent faciendum sibi aut cogitandum putassent? Nempe nihil fuisset inventum. 4. Innanzi tutto, dunque, l imitazione da sé stessa non basta, anche perché contentarsi di quello che hanno inventato gli altri è sintomo di pigrizia mentale. E che sarebbe stato di quei tempi che furono privi di modelli, se gli uomini avessero creduto di non dover fare o pensare nulla che già non sapessero? Certamente non si sarebbe scoperto nulla. (trad. R. Faranda) Quid enim putassent?: la frase interrogativa (introdotta dal pronome interrogativo neutro quid) contiene un periodo ipotetico dell irrealtà, come è evidente dall uso del piuccheperfetto congiuntivo nella protasi (cognovissent putassent); nell apodosi, in luogo del congiuntivo si trova invece la perifrastica attiva con l imperfetto indicativo (futurum erat). T8 L importanza dell innovazione tratto da Institutio oratoria X, 2, 5-10; 12-13 italiano Se l imitazione è il fondamento dell insegnamento, altrettanto importante è la capacità di innovare: se non fosse così, argomenta Quintiliano in questo brano, nessuna arte o disciplina si sarebbe evoluta dallo stato iniziale. 5 10 15 5. Per quale motivo, allora, non dovrebbe esserci lecito scoprire qualcosa che prima non era? Forse quei primitivi furono indotti solo dall istinto naturale a creare tante cose nuove, e noi non saremo stimolati a cercare anche dalla considerazione inoppugnabile che chi ha cercato ha finito per trovare? 6. E, posto che quanti non ebbero maestro per alcuna disciplina hanno trasmesso ai posteri numerose scoperte, l esperienza di alcune cose non ci sarà utile per scoprirne altre, ma ci limiteremo a ciò che abbiamo per beneficio altrui? Come alcuni pittori si studiano solo di copiare dei quadri servendosi di linee e misure, 7. così è ugualmente indegno contentarsi dei risultati della sola imitazione. Che sarebbe accaduto se nessuno avesse realizzato qualcosa di più del modello che imitava? Non avremmo nulla in poesia, tranne Livio Andronico, nulla in storiografia, tranne gli Annali dei Pontefici,1 navigheremmo ancora su zattere; non avremmo altra pittura, se non quella che ritrae i contorni delle ombre degli oggetti esposti al sole. 8. E ad un esame generale e completo si può vedere che nessun arte è rimasta nelle stesse condizioni, in cui era quando fu inventata, né si è fermata entro gli stessi limiti: a meno che per caso non facciamo colpa soprattutto ai nostri tempi di questa infelicità, che, cioè, oggi nulla cresca: e nulla cresce con la sola imitazione. 1. Non avremmo Pontefici: Quintiliano fa riferimento alle origini della poesia e della storiografia romane. 441

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale