T7 LAT ITA - Da dove inizierò?

L ET IMPERIALE T7 L imitazione tratto da Institutio oratoria X, 2, 1-4 latino italiano Per Quintiliano l insegnamento deve fondarsi sull imitazione (imitatio), ossia su un processo di apprendimento che si basa sull adozione di un modello considerato esemplare. questo il motivo che rende necessario studiare gli autori antichi: essi costituiscono l esempio da seguire per padroneggiare le arti della retorica. 5 10 1. Ex his ceterisque lectione dignis auctoribus et verborum sumenda copia est et varie tas figurarum et componendi ratio, tum ad exemplum virtutum omnium mens derigenda. Neque enim dubitari potest, quin artis pars magna contineatur imitatione. Nam ut invenire primum fuit estque praecipuum, sic ea, quae bene inventa sunt, utile sequi. 2. Atque omnis vitae ratio sic constat, ut quae probamus in aliis, facere ipsi velimus. Sic litterarum ductus, ut scribendi fiat usus, pueri sequuntur, sic musici vocem docentium, pictores opera priorum, rustici probatam experimento culturam in exemplum intuentur, omnis den que disciplinae initia ad propositum sibi praescriptum formari videmus. 3. Et hercule necesse est aut similes aut dissimiles bonis simus. Similem raro natura praestat, frequenter imitatio. Sed hoc ipsum, quod tanto faciliorem nobis rationem rerum omnium facit quam fuit iis, qui nihil quod seque rentur habuerunt, nisi caute et cum iudicio adprehenditur, nocet. 1. Da questi e da altri autori degni di esser letti occorre attingere per crearsi un buon corredo lessicale, un bagaglio vario di figure e la tecnica della composizione; poi il gusto va formato secondo il modello di tutte le virtù oratorie. E certo non si può dubitare che gran parte della retorica consista nell imitazione. Giacché, come la prima e più importante attività fu e resta l inventare, così è utile imitare ciò che è stato ben trovato. 2. Del resto è regola generale della vita che noi stessi vogliamo fare quanto approviamo negli altri. Così i ragazzi, per abituarsi a scrivere, seguono il tracciato delle lettere dell alfabeto, così i cantanti guardano, come a un modello, alla voce dei maestri di canto, i pittori alle opere dei grandi del passato e i contadini alle esperienze agricole precedenti: vediamo, insomma, che gli inizi di ogni disciplina si formano su un modello prestabilito. 3. E, per Ercole, è necessario essere o simili o diversi da quelli buoni. Raramente la natura rende simili, mentre tale effetto è spesso prodotto dall imitazione. Ma ciò stesso, che ci rende il fare ogni cosa tanto più agevole di quanto non sia stato per coloro che non ebbero modelli da seguire, se non vien fatto con cautela e discernimento, finisce per nuocere. 1-2. Ex his formari videmus Ex his dignis auctoribus: il riferimento è ai paragrafi precedenti (à T5, T6), nei quali Quintiliano ha brevemente tratteggiato i principali autori dei vari generi letterari, sottolineandone le peculiarità. varie tas figurarum: si tratta delle figure retoriche (in greco schémata), affrontate nel libro IX. La definizione che ne dà Quintiliano (Institutio oratoria IX 1, 4-5) è figurazione del discorso, lontana dalle espressioni ordinarie e spontanee (conformatio quaedam orationis remota a communi et primum se 440 offerente ratione). dubitari potest, quin: il verbo potest regge l infinito passivo dubitari, una costruzione che si traduce in italiano rendendo impersonale il verbo reggente e attivo l infinito ( si può dubitare ); il verbo dubito è seguito da una completiva al congiuntivo introdotta da quin. invenire primum praecipuum: l infinito (come il seguente sequi) è usato in modo sostantivato e i due aggettivi sono i suoi predicati. ut quae probamus velimus: la proposizione introdotta da ut ha valore consecutivo e il suo verbo è velimus; la proposi- zione relativa (quae probamus in aliis) è da riferire a un dimostrativo sottinteso neutro accusativo plurale (ea) retto da facere. 3-4. Et hercule fuisset inventum rationem rerum omnium: il procedimento di tutte le cose . pigri est contentum esse iis: dal verbo est dipendono il genitivo di pertinenza pigri ingenii e l infinito perfetto passivo contentum esse, rispetto al quale l ablativo iis ha valore di complemento di causa efficiente ( è tipico di una mente pigra l essere soddisfatta da quelle cose ).

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale