T4 ITA - Andare a scuola per aprirsi al mondo

L autore Quintiliano ANALISI 3. Osserva l espressione numquam non fecisse se gaudeat (r. 7); gaudeo appartiene a una categoria particolare di verbi: ricordi il suo nome e le sue caratteristiche? Come è costruito in questo caso? Ricordi altre sue costruzioni? COMPETENZE ATTIVE Per discutere in classe Quintiliano ritiene che istituire un sistema competitivo in cui i ragazzi gareggino fra di loro per meritare premi o per guadagnarsi la stima dell insegnante possa essere un incentivo all impegno. Ma quali sarebbero le conseguenze sui rapporti interpersonali all interno della classe? Credi che i risultati scolastici migliorino quando il clima è competitivo oppure quando è collaborativo? Organizza un dibattito su questo argomento. Mettiti alla prova ESERCIZIO ONLINE Per riflettere Leggi su myDbook il passo tratto da Diario di scuola di Daniel Pennac, nella traduzione di Yasmina Mélaouah. A differenza di Quintiliano, che non analizza le motivazioni che possono rendere problematico il rapporto fra lo studente e la scuola, Pennac cerca di capire quali siano i meccanismi psicologici che rendono i ragazzi poco propensi all impegno scolastico. Rifletti sulle affermazioni dell autore ed esprimi il tuo punto di vista di studente sulla base delle tue esperienze di vita. Condividi le tue osservazioni con quelle dei tuoi compagni di classe, in un breve intervento di qualche minuto. T4 Andare a scuola per aprirsi al mondo tratto da Institutio oratoria I, 2, 18-22 italiano Il ruolo sociale dell oratore richiede che egli sia perfettamente integrato nella comunità: come buon cittadino prima ancora che come esperto della parola, egli ha il dovere di partecipare alla vita pubblica. Le basi di questa integrazione vanno costruite a scuola, dove lo studente ha l opportunità di conoscere persone diverse e abbandonare lo spazio protetto della famiglia. 5 10 15 18. Prima di tutto, il futuro oratore, che è destinato a vivere una vita di relazione con molta gente e ad esporsi continuamente in società, si abitui fin da ragazzo a non esser timido in pubblico e a non intristire nella solitudine di una vita umbratile. Il pensiero va sempre tenuto sveglio e teso, mentre, se si apparta, langue e, tenendosi nell ombra, arrugginisce; oppure, al contrario, si gonfia di vuota e superba sicumera: perché è naturale che troppo conceda a sé chi non si vuol paragonare a nessuno. 19. Poi, però, quando uno così abituato deve mostrare in pubblico i frutti dei suoi studi non ci vede in pieno giorno e inciampa in cose per lui del tutto nuove, come deve fatalmente accadere a chi avrà imparato a fare in solitudine quanto dovrà fare tra la folla. 20. Non parlo delle amicizie, le quali, basate su vincoli, vorrei dire, religiosi, durano saldamente fino alla vecchiaia: infatti, essere iniziati ai medesimi riti religiosi non costituisce un legame più indissolubile che essere iniziati ai medesimi studi. Dove il futuro oratore acquisterà il cosiddetto senso comune, se si sarà appartato dagli scambievoli rapporti, che sono naturali non solo agli uomini, ma anche agli esseri privi di ragione e di parola? 21. Si aggiunga il fatto che, a casa sua, egli può apprendere solo quanto sarà insegnato a lui; nella scuola, anche quanto sarà insegnato agli altri. Sentirà ogni gior- 433

Tua vivit imago - volume 3
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Età imperiale