T1 LAT ITA - Formare l’oratore

L INCONTRO CON L AUTORE T1 Formare l oratore tratto da Institutio oratoria, Prooemium 9-10; 18-20 latino italiano In questi due passi tratti dalla sezione proemiale dell Institutio oratoria, Quintiliano presenta la propria opera, spiegando le ragioni che lo hanno portato a scriverla. Viene qui introdotta l idea, centrale in tutto il testo, che l oratore debba essere la figura di riferimento all interno della società: lungi dall essere un semplice tecnico della parola, l oratore rappresenta il modello ideale di cittadino, tanto abile nell eloquio quanto campione di virtù. 5 9. Oratorem autem institu mus illum perfectum, qui esse nisi vir bonus non potest, ideoque non dicendi modo eximiam in eo facultatem sed omnis animi virtutes exig mus. 10. Neque enim hoc concesse rim, rationem rectae honestaeque vitae, ut quidam putave runt, ad philosophos relegandam, cum vir ille vere civilis et publicarum privatarumque rerum administrationi accommodatus, qui rege re consiliis urbes, fundare legibus, emendare iudiciis possit, non alius sit profecto quam ora tor. [ ] 9. Ci proponiamo di formare l oratore completo, il quale non può non essere anche un uomo onesto, e per ciò da lui pretendiamo non solo un eccellente capacità professionale, ma anche tutte le virtù dell animo. 10. Non potrei, infatti, ammettere, come alcuni hanno creduto, che solo i filosofi siano in grado di dire quale sia la vita onesta; laddove il vero uomo di Stato, fatto a posta per amministrare le cose pubbliche e le private, che sia in grado di governare con saggezza le città, di dar loro per fondamento savie leggi e di correggerne gli errori con l esercizio oculato della giustizia, non può certo essere altri che l oratore. [ ] 9-10. Oratorem autem quam ora tor vir bonus: uomo onesto , cioè l uomo dalle grandi qualità morali. L espressione è un richiamo alla massima catoniana del vir bonus dicendi peritus, di cui Quintiliano sviluppa ulteriormente il significato. Per Catone, infatti, il vir bonus deve impegnarsi per aggiungere l abilità retorica alle proprie qualità, mentre per Quintiliano l arte della parola può essere padroneggiata solo da chi sia un vir bonus. concesse rim: congiuntivo indipendente dal valore potenziale. rationem relegandam: proposizione oggettiva retta da Audio LETTURA FORMAZIONE DI UN VIR BONUS Per Quintiliano l ars oratoria non è soltanto una disciplina tecnica, ma è il percorso migliore per la formazione di un individuo che aspiri ad acquisire competenze pratiche ma anche, e soprattutto, doti morali e a padroneggiare una cultura ampia ed enciclopedica. L oratore, per Quintiliano, è un vir bonus, un uomo moralmente onesto, ed essere dicendi peritus è la condizione indispensabile affinché l oratore possa essere realmente bonus. CRITICA DEI FILOSOFI I filosofi sono i diretti concorrenti degli oratori nell insegnamento, ma per Quintiliano essi sono portatori di false virtù e per questo incapaci di formare un vir bonus. concesse rim, con infinito esse sottinteso e costruzione perifrastica passiva, che dunque esprime necessità. ut putave runt: incidentale, con ut + indicativo, dal valore modale. Quidam è nominativo maschile plurale del pronome indefinito quidam, quaedam, quiddam, che si usa quando si vuole fare riferimento a qualcuno o a qualcosa che si conosce, ma che non si intende specificare. cum: il cum narrativo introduce una proposizione con valore causale che racchiude una proposizione relativa impropria con valore consecutivo (qui... possit), che a sua volta regge il trico lon* delle tre oggettive costituite dagli infiniti rege re... fundare... emendare. In queste tre proposizioni nota la costruzione parallela infinito + ablativo. rege re urbes: governare le città per mezzo delle sue deliberazioni . fundare iudiciis: in entrambe le frasi, coordinate alla precedente, è sottinteso l oggetto urbes: dare fondamento (alle città) per mezzo delle leggi, correggere gli errori (delle città) per mezzo dei suoi giudizi . profecto: avverbio. 425

Tua vivit imago - volume 3
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Età imperiale