1. La vita

L ET IMPERIALE in breve LEZIONE TRECCANI 1. La vita Quintiliano e la formazione dell oratore Nato a Calagurris fra il 30 Professionista dell insegnamento Marco Fabio Quintiliano nasce a Calagurris, l odiere il 40 d.C., Quintiliano si na Calahorra, nella Spagna nord-occidentale, fra il 30 e il 40 d.C.; completa la propria forforma a Roma, dove ha mazione a Roma, dove già suo padre si era affermato come oratore, diventando allievo del successo come docente di retorica; Vespasiano grammatico Remmio Palèmone e del retore Domizio Afro, considerato il più grande oratore gli offre un lauto del tempo. Dopo essere rientrato per un periodo in Spagna, torna nell Urbe nel 68 d.C. su stipendio, rendendolo richiesta di Servio Sulpicio Galba, appena divenuto imperatore. Qui lavora dapprima come un insegnante professionista. avvocato, ma riscuote in breve tempo un enorme successo come insegnante di retorica, al punto da giungere ad annoverare fra i propri allievi buona parte dei figli delle famiglie più in vista dell epoca, tra cui sicuramente Plinio il Giovane e, molto probabilmente, Giovenale e Tacito. Il suo successo è tale che nel 78 d.C. Vespasiano decide di attribuirgli uno stipendio di centomila sesterzi l anno una cifra paragonabile a quella di un alto funzionario rendendolo così il primo docente retribuito dalle casse imperiali. Nell 88 d.C. Quintiliano Scrittore e istitutore privato Nell 88 d.C. abbandona il proprio incarico per ritirarsi a lascia l insegnamento vita privata, dedicandosi alla scrittura dell Institutio oratoria, un ampio trattato in cui riversa e inizia a redigere i frutti della sua esperienza di insegnante. Durante la stesura dell opera viene scelto come l Institutio oratoria; diviene poi precettore istitutore privato per i due nipoti della sorella di Domiziano, che l imperatore ha adottato e degli eredi di Domiziano designato come suoi eredi; in quell occasione viene insignito degli ornamenta consularia, pree ottiene gli ornamenta stigiosa onorificenza che gli attribuisce, per titolo e privilegi, lo status di console: ciò rafforza consularia. il suo lealismo verso la dinastia dei Flavi. VIVA VOX VIVA VOX L Institutio oratoria non è un semplice manuale, ma costituisce la sintesi del cammino, umano e professionale, del suo autore. Nel libro VI Quintiliano si rivolge al dedicatario dell opera, Marco Vitorio Marcello, importante personaggio dell epoca che fu più volte magistrato e senatore. Le parole dell autore aprono uno spiraglio sulla sua vita, sui suoi affetti, sui suoi sentimenti: l unico figlio rimastogli è morto improvvisamente e gli studi, secondo un collaudato tòpos letterario, sono l unica consolazione per il dolore che prova. Dopo essermi accinto a quest opera per tuo volere soprattutto, o Marcello Vitorio, e in secondo luogo nel tentativo di fare qualche cosa di utile per i giovani dabbene, infine continuavo il mio lavoro volenterosamente [ ] perché pensavo di lasciare questa, che è la parte migliore della mia eredità, a mio figlio, il cui ingegno naturale meritava anche l attenzione premurosa del padre, per restargli, se fossi morto prima di lui come sarebbe stato giusto e desiderabile maestro con la mia opera. Ma, mentre notte e giorno continuavo questa fatica e mi affrettavo per timore di morire prima di averla compiuta, la cattiva fortuna mi abbatté con un terribile colpo, facendo sì che il frutto della mia fatica a nessuno interessasse meno 416 Dicono di lui LE SOFFERENZE DI UN PADRE che a me. Quella mia creatura, nella quale avevo riposto tutte le mie ambizioni, che era l unica speranza della mia vecchiaia, l ho perduta con un lutto che per la seconda volta mi ha privato di un figlio. Che mi resta ora da fare? O che posso sperare di concludere ulteriormente, essendo in odio agli dèi? [ ] Ma intanto noi sopravviviamo e bisogna pur trovare qualche cosa che dia ragione alla nostra vita, e c è da credere a quei savi, che ravvisarono negli studi l unico conforto possibile alle avversità. [ ] giusto, poi, che la mia fatica sia giudicata benevolmente, appunto perché io la continuo ormai non per interesse personale, ma ad utilità esclusiva degli altri se pur qualcosa è utile che sia scritto. Io, misero, lascerò quest opera, così come le risorse del mio patrimonio, a persone diverse da quelle per le quali l avevo preparata. (trad. R. Faranda)

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale