Tua vivit imago - volume 3

L autore Marziale 10 15 coraggio, o ingrato, di abbandonare queste dolci bagattelle? Dimmi, come passerai meglio il tuo tempo nell ozio? Ti piacerebbe forse lasciare il socco per il tragico coturno,5 o cantare in altisonanti esametri aspre guerre,6 perché un tronfio maestro di scuola ti legga con voce rauca e mature ragazze e innocenti fanciulli ti odino? Scrivano tali poemi poeti troppo pedanti e severi, che la lucerna vede miseri nel cuore della notte. Ma tu cospargi di arguzia romana i tuoi scherzosi libretti, ove la vita possa riconoscere e leggere i suoi costumi. Non ti dispiaccia se puoi dare l impressione di cantare su un piccolo flauto,7 purché esso vinca le trombe di molti poeti . (trad. G. Norcio) 5. il socco coturno: si tratta rispettivamente della calzatura indossata in scena dagli attori comici (socco) e tragici (coturno). 6. cantare aspre guerre: è un riferimento al genere epico, il cui metro era appunto l esametro dattilico. 7. su un piccolo flauto: un simbolo della poesia minore di Marziale, contrapposto alle «trombe dei poeti epici e tragici. Analisi del testo Tra orgoglio e modestia Uno dei temi ricorrenti negli epigrammi programmatici di Marziale è senz altro la riflessione sullo statuto dell epigramma, genere considerato minore soprattutto se paragonato ai grandi prodotti dell epica o della tragedia. Marziale risponde all esigenza di dare dignità letteraria al genere attraverso due strategie: la prima è rivendicarne il successo di pubblico, considerato il metro di giudizio insindacabile per la buona poesia; la seconda è accostare l epigramma ad altre forme letterarie certo meno nobili rispetto alla grande epica, ma comunque dotate di una posizione ben definita nel canone dei generi letterari antichi. La prima strategia emerge soprattutto nelle parole che all inizio del componimento il poeta rivolge alla Musa: Marziale afferma infatti di essere ormai letto dappertutto e che la sua poesia vivrà più a lungo del marmo dei monumenti funebri di Messalla e Licino, un immagine che non può non richiamare alla memoria il celebre precedente dell exegi monumentum oraziano (Odi III, 30, 1-5). Quanto alla definizione del genere epigrammatico, essa traspare già dalla scelta di Talìa (qui come anche in altri epigrammi à T10 e T13) come interlocutrice e Musa tutelare del poeta: i suoi epigrammi sono una forma di poesia comica, affine alla commedia e dunque pienamente inserita nel sistema letterario. Si percepisce inoltre in questi versi la presenza di un altro modello, che rimane implicito ma non è meno decisivo per la definizione del carattere della poesia di Marziale: si tratta di Catullo, a cui rimandano l impiego del termine nugas (v. 11, qui tradotto «bagat- telle alla r. 8) e del nesso lepidos libellos (v. 19, qui reso «scherzosi libretti , r. 13), entrambi già nel componimento proemiale del Liber catulliano. Una polemica con Stazio? La concezione poetica di Marziale ha un nemico naturale, oggetto, in molti epigrammi, dei suoi strali polemici: la grande poesia di argomento mitologico, sia essa epica o tragica, considerata noiosa e lontana dalla vita di tutti i giorni. Alla critica di questo tipo di produzione letteraria Marziale dedica due vivaci bozzetti: quello del maestro di scuola che tormenta con degli altisonanti esametri i suoi studenti (rr. 10-11), a cui si accompagna l immagine sofferente dei poeti «troppo pedanti e severi (r. 12). A questa concezione della poesia Marziale contrappone i suoi libelli, in cui «la vita possa leggere e riconoscere i suoi costumi (rr. 13-14): l adesione all esperienza umana è anche qui esaltata come la caratteristica distintiva della poetica marzialiana. possibile che dietro alle frecciate del poeta si nasconda un bersaglio ben preciso? C è chi ha ipotizzato che in questo come in altri componimenti Marziale intenda polemizzare con Stazio (à p. 332), che al contrario di molti altri intellettuali e letterati non viene mai menzionato esplicitamente nei suoi epigrammi: secondo alcuni questa omissione sarebbe troppo evidente per essere casuale e nasconderebbe un antipatia tra i due, forse motivata dalla concorrenza reciproca all interno del mondo intellettuale della Roma domizianea. Mettiti alla prova Laboratorio sul testo ONLINE 387

Tua vivit imago - volume 3
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Età imperiale